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Cronaca

«Per il Comune la vita di un agente vale meno di quella di un amministratore»

I sindacati della polizia municipale tornano a farsi sentire in merito alle tutele legali per gli appartenenti al corpo, e oggi puntano il dito sulla tutela sanitaria e il trattamento in caso di cure mediche. Al centro della polemica condotta dal Diccap-Sulpl di Piacenza, vi è la polizza infortuni del conducente per i lavoratori della municipale

I sindacati della polizia municipale tornano a farsi sentire in merito alle tutele legali per gli appartenenti al corpo, e oggi puntano il dito sulla tutela sanitaria e il trattamento in caso di cure mediche. Al centro della polemica condotta dal Diccap-Sulpl di Piacenza, vi è la polizza infortuni del conducente per i lavoratori della municipale.

«Il 12 febbraio - si legge in una nota - il nostro sindacato (che è quello maggiormente rappresentativo a livello locale e nazionale) ha ricevuto risposta dalla Direzione Legale del Comune di Piacenza in merito ad una richiesta da noi inoltrata riguardo l’eventuale esistenza di una Polizza Infortuni Conducente per i lavoratori della Polizia Municipale. Nel leggere con attenzione il documento ricevuto, e soffermandosi in particolare sui massimali della Polizza, abbiamo appreso che tra le 17 categorie di assicurati, gli agenti di Polizia Municipale sono l’unica categoria per la quale non sono previsti massimali per rimborso spese mediche e per inabilità temporanea. Il termine di paragone che ovviamente ci ha lasciati molto, ma molto perplessi è il raffronto con i massimali previsti per gli Amministratori Comunali (Sindaco, Assessori, Consiglieri Comunali e presidenti circoscrizionali) e per i praticanti presso l’Avvocatura Comunale.

POLIZIA MUNICIPALE

AMMINISTRATORI COMUNALI

PRATICANTI PRESSO L’AVVOCATURA COMUNALE

MORTE

€.105.000,00

€.300.000,00

€.200.000,00

INVALIDITA’ PERMANENTE

€.155.000,00

€.300.000,00

€.250.000,00

INABILITA’ TEMPORANEA

Non previsto

€.100,00 al dì fino a un max di 300 gg con franchigia di 5 gg

Non previsto

RIMBORSO SPESE MEDICHE

Non previsto

€.2.500,00 con franchigia di €.50,00

€.1.000,00 con franchigia di €.50,00


La tabella è alquanto esplicativa e a nostro parere non ha bisogno di commenti, se non che la vita di un Agente vale meno della metà di quella di un Amministratore Comunale, i cui rischi non sono neanche paragonabili a quelli a cui è esposto un dipendente in divisa ogni giorno.
Un altro raffronto interessante è il seguente:

NUCLEO MOTOCICLISTI POLIZIA MUNICIPALE

DIPENDENTI CHE UTILIZZANO BICICLETTE

AMMINISTRATORI COMUNALI (rif. Art. 8_rischio volo)

MORTE

Non previsto

€.155.000,00

€.1.032.913,80

INVALIDITA’ PERMANENTE

Non previsto

€.207.000,00

€.1.032.913,80

INABILITA’ TEMPORANEA

Non previsto

Non previsto

€.258,23 al dì

Volendo poi commentare questa seconda tabella, che dire… se non che i nostri colleghi motociclisti non sono neanche contemplati. Tuttavia si è pensato all’infortunio sofferto dagli Amministratori Comunali, compresi i rischi della circolazione su qualsiasi mezzo, incluso aeromobili (il famoso “rischio volo” contemplato dall’art.8). Ci torna in mente il grande Totò che nella celebre “ ’A Livella” recitava “la casta è casta e va si rispettata, ma voi perdeste il senso e la misura…”!» 

«Il Diccap_Sulpl - prosegue la nota - invita chi di dovere a rivedere la Polizza infortuni e tutelare nel senso più ampio del termine i propri “dipendenti comunali in divisa” che ogni giorno, lavorano su strada ed operano in un contesto sociale sempre più imprevedibile e rischioso, che non è certo paragonabile ai pericoli che si corrono lavorando in un ufficio, che anche nei casi in cui è aperto al pubblico presenta comunque una percentuale di rischio inferiore». 

E ancora: «Ci sembra doveroso fare alcune considerazioni di carattere più generale, per contestualizzare il nostro disappunto: il Decreto Legge n.201/2011, denominato “Decreto salva Italia”, con un colpo di spugna ha gettato nell’oblio i lavoratori della Polizia Locale; infatti l’art.6 del Decreto Monti sancisce che “sono abrogati gli istituti dell’accertamento della dipendenza dell’infermità da causa di servizio, del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio, dell’equo indennizzo e della pensione privilegiata”, ferma la tutela derivante dall’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali. Tale disposizione non si applica nei confronti del personale appartenente al comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. 
Ma gli agenti di Polizia Locale, a differenza della Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Carabinieri ecc. non rientrano nel comparto sicurezza». 

«Tale riconoscimento era, prima del decreto Monti, previsto anche per tutti i dipendenti delle amministrazioni pubbliche. L’abrogazione, voluta per ragioni economiche e burocratiche, aveva equiparato la tutela dei lavoratori pubblici a quelli privati, ma non teneva conto della specificità del comparto di Polizia Locale. Da tempo stiamo cercando di far comprendere alle istituzioni locali e nazionali che  gli agenti di polizia locale non possono essere considerati alla stregua di normali impiegati comunali. 
E’ vero, siamo dipendenti del Comune, ma ciò che ci accomuna agli impiegati comunali è solo il datore di lavoro, perché per il resto, se consideriamo la tipologia di lavoro svolta dagli “impiegati comunali in divisa” e quindi dai “diversamente impiegati comunali”, fare un confronto non ha senso». 

«Le numerosissime aggressioni che sono ormai all’ordine del giorno impongono di riflettere sulle condizioni in cui quotidianamente gli operatori di Polizia Locale sono costretti a lavorare.  E la tutela in caso di infortunio? A differenza di tutte le altre figure di sicurezza pubblica, agli agenti della locale è negata la causa di servizio (cioè il riconoscimento della dipendenza dal servizio di una infermità o di lesioni fisiche, contratte appunto, a causa del servizio prestato). 
In caso di aggressione o invalidità gli operatori di Polizia Locale non hanno diritto a nessuna tutela e a nessun indennizzo per i familiari. 
Immaginiamo solo per un attimo un’operazione interforze oppure un servizio allo stadio o in qualche operazione particolare. Nella malaugurata ipotesi in cui gli operatori finissero gravemente infortunati, quelli appartenenti al comparto sicurezza, potranno se del caso ottenere la causa di servizio, quelli della Polizia Locale, no. E’ questa una delle differenze incomprensibili fra operatori che svolgono lo stesso lavoro. 
Senza trascurare la particolarità della decurtazione nello stipendio per i primi giorni di assenza per la Polizia Locale e non per il comparto sicurezza. Anche qui una discriminazione non giustificata». 

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