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Cronaca

Poliziotti aggrediti, Siap: «Con la scusa di difendere i diritti umani degli altri, ci stanno portando via i nostri»

A seguito dell'aggressione di due agenti della squadra volanti di Piacenza, dura reazionedel segretario provinciale del Siap: «Adesso basta, è ora di alzare la voce, è ora di arrabbiarsi. Più severità per chi usa violenza contro i colleghi e nuovi leggi che tutelino il lavoro dei poliziotti»

«Il 10 ottobre ci sarà una assemblea sindacale del Siap Presso la Sala riunioni della Questura per discutere delle problematiche attinenti il tetto salariale e contratto del lavoro dopo la riunione prevista tra sindacati e governo per il 7 ottobre» fanno sapere dal Siap.

«Ma, a fronte dell’aggressione inaudita che hanno subito i colleghi delle volanti assaliti da un branco di criminali che non hanno rispetto dello Stato, della divisa - scrive Sandro Chiaravalloti, segretario provinciale del sindacato - insieme ai colleghi organizzeremo una manifestazione per il mese di novembre davanti il tribunale di Piacenza per chiedere più severità per chi usa violenza contro i colleghi e nuovi leggi che tutelino il lavoro dei poliziotti, in quanto la tutela dei colleghi non è solo salario, giustamente rivendicato, ma  la si ottiene anche attraverso leggi severe contro i chi osa aggredire donne e uomini che rappresentano quello  Stato che accoglie tutti , ma che non difende i Poliziotti predisposti a garantire i diritti di tutti».

«Adesso basta, è ora di alzare la voce, è ora di arrabbiarsi, è ora di dire che la sicurezza non è solo controllo del territorio, ma che questo deve essere  supportato con nuovi leggi che difendano i diritti umani delle donne e uomini in divisa. Il Festival del Diritto, a Piacenza, deve essere diritto anche per noi.  Vogliamo espulsioni nei confronti di chi usa violenza , vogliamo punizioni che si tutelino i diritti umani , ma di tutti. Rivendichiamo diritti umani e politici per i poliziotti, rivendichiamo serenità per i colleghi, rivendichiamo rispetto!  Da troppo tempo questi signori usano violenza contro colleghi che nel loro paese non  farebbero perché li buttano in un fosso e se li dimenticano. Noi non vogliamo questo, l’italia è una democrazia che organizza missioni all’esterno  per la pace, per difendere i diritti umani in altri paesi, ma noi mentre  difendiamo i diritti umani degli altri non stiamo più difendendo i nostri.  E mentre facciamo questo uomini in divisa all’estero non vengono tutelati per ottenere un giusto e veloce processo. Con la scusa di difendere i diritti umani degli altri, ci stanno portando via i nostri».

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