Sarebbe potuta entrare in possesso di circa 100mila euro se l'amministratore di sostegno di un anziano non avesse sospettato di alcune irregolarità. Una piacentina di 45 anni ha patteggiato, questa mattina 24 febbraio, la pena a un anno di reclusione con l'accusa di circonvenzione di incapace. Il pm Antonio Colonna ha accolto la richiesta di patteggiamento del difensore della donna e il giudice per l'udienza preliminare, Giuseppe Bersani, ha emesso la sentenza.

La vicenda era cominciata nel 2013, in un paese della Valchero. Un uomo di 91 anni  e la moglie vivevano in condizioni misere in un'abitazione. Erano entrati in contatto, un anno prima, con la 45enne e la donna aveva cominciato a prestare loro assistenza. Nello stesso anno, l'uomo cambia una polizza sulla vita di 75mila euro: la beneficiaria non è più la moglie, ma diventa l'assistente. Dopo qualche mese, l'anziano si rompe una gamba e viene ricoverato in ospedale. Poco prima dell'operazione, il 91enne, davanti a un notaio, cambia il testamento: tutto il denaro liquido presente sul conto corrente, oltre 30mila euro, alla sua morte andrà alla 45enne.

Nel frattempo, il tribunale nomina un amministratore di sostegno, l'avvocato Daniele Gardi. Il legale comincia a guardare la documentazione dei due anziani e si insospettisce. Stila una relazione e la presenta al giudice tutelare. Quest'ultimo decide di inviare gli atti alla procura e parte l'inchiesta con la 45enne che si ritrova indagata per circonvenzione di incapace. Durante l'indagine, gli investigatori non trovano il testamento. L'atto, però, compare quando la donna lo consegna spontaneamente in procura.