Usa la targa della moglie per farla multare, a processo un 45enne della Valdarda

Potrebbe finire in guai ancora più grandi l’uomo che viene processato per truffa e falso. L’imputato è accusato di aver preso in prestito delle auto e di avervi applicato le targhe della moglie, dalla quale è separato, per poi far arrivare alla donna diverse contravvenzioni. Questa mattina, infatti, il giudice Elena Stoppini, al termine dell’udienza, ha invitato il pm Giulio Massara a segnalare alla procura il fatto che l’uomo avesse più volte seguito sia la moglie sia alcuni testimoni poco prima del processo. Un atteggiamento di molestie che potrebbe portare ad altre conseguenze.

Questa mattina, sono stati ascoltati diversi testimoni, tra cui i proprietari di due auto che erano state prestate all’uomo, un 45enne della zona di Lugagnano. L’uomo le aveva chieste accampando che la sua auto non funzionava. E’ stata poi sentita anche l’agente della polizia municipale di Castellarquato, la quale aveva registrato le prime anomalie - segnalate dalla moglie dopo l’arrivo di tre multe – e si era rivolta ai carabinieri quando aveva scoperto che l’auto multata non era quella della donna.

La vicenda era avvenuta tra luglio e settembre del 2011. La donna si era vista arrivare a casa la prima multa, che aveva pagato (150 euro) perché pensava di esser stata lei a superare i limiti di velocità. Quando sono arrivate le altre due - sempre per eccesso di velocità nel tratto fra Lugagnano e Castellarquato - si era insospettita ed era andata dalla polizia municipale. Fra i due non correvano buoni rapporti e la coppia era separata dal 2009. Forse all’origine del gesto c’era una vendetta. L’uomo, che ha già una condanna per stalking e diverse denunce, è difeso dall’avvocato Vittorio Antonini, mentre la moglie si è costituita parte civile con l’avvocato Romina Cini, del Foro di Parma.