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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Bettola

Profughi aggrediti a Bettola: indagini chiuse, tre indagati

La vicenda che si compone di più episodi risale ai primi di settembre. I carabinieri hanno indagato e ricostruito i fatti. Il pm Emilio Pisante ha chiuso le indagini, nei guai tre persone del paese

Il pm Emilio Pisante ha chiuso lei indagini sulle aggressioni ad alcuni richiedenti asilo a Bettola. Tre gli indagati, due sono accusati di tentato incendio, danneggiamento, violazione di domicilio, pare aggravato anche dalle motivazioni razziali. Sono due piacentini di 53 e 39 anni. Il terzo indagato, un 28enne del paese, dovrà rispondere di lesioni aggravate, porto di oggetti atti all'offesa, violenza privata, ingiurie, minacce, tentato incendio, stalking, accuse aggravate dal movente razziale. Ora i legali dei tre hanno venti giorni per chiedere che i propri assistiti vengano ascoltati o per produrre memorie difensive prima che la procura chieda al gip il rinvio a giudizio. La vicenda che si compone di più episodi risale ai primi di settembre quando il 28enne avrebbe scagliato un oggetto di vetro contro la facciata della palazzina in paese dove sono ospitati alcuni richidenti asilo della Costa D'Avorio, gestiti da Gus di Macerata (Gruppo Umana Solidarietà). Una scheggia ha colpito uno straniero all'occhio provocandogli una leggera lesione medicata in pronto soccorso. Il giorno dopo l'ivoriano, mentre camminava in piazza Colombo, avrebbe schivato un boccale di birra che gli era stato scagliato contro sempre dalla stessa persona, quest'ultima poi avrebbe preso una spranga e lo avrebbe raggiunto e colpito più volte. In questa occasione il profugo non si è fatto medicare in ospedale. In serata, l'aggressore e e i due amici, si sarebbero diretti all'abitazione dei richiedenti asilo e avrebbero dato fuoco a del liquido infiammabile prima lanciato su un balcone. Le fiamme, che sono state spente in pochi minuti, hanno distrutto un paio di scarpe e una sedia di plastica. In tutti e tre gli episodi sarebbero state pronunciate frasi offensive a sfondo razziale, di qui l'aggravante. 

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