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Cronaca Caorsana / Strada Caorsana

Caso Ikea: tolto il blocco ai cancelli. Domani un altro tavolo

Dalle 5 alle 11 circa il blocco dei cancelli all'Ikea con i lavoratori seduti davanti all'entrata. Sul posto il questore e l'assessore Rabuffi, le forze dell'ordine e Aldo Milani (Cobas)

ORE 11.30 - Spontaneamente i lavoratori in sciopero decidono di sospendere il blocco. Domani è previsto un incontro in Provincia con l'assessore Andrea Paparo, l'assessore Luigi Rabuffi e i rappresentanti dei Cobas e dei lavoratori. «Sospendiamo il blocco per ora, vogliamo sederci ad un tavolo. Chiediamo però che i 12 lavoratori "diffidati" vengano reintegrati all'interno del magazzino. Siamo disposti al dialogo ma non cederemo».

Protesta lavoratori Ikea 6 novembre ©Gatti/IlPiacenza

ORE 10.30 - Sul posto anche il questore, oltre alla Digos, Squadra mobile, carabinieri e municipale. I lavoratori in sciopero si sono seduti davanti al cancello impedendo ai camion e ad altri lavoratori di entrare.

ORE 8.30 - Davanti ai cancelli è arrivato l'onorevole del Pdl Tommaso Foti come aveva promesso ieri. Ha parlato con il coordinatore nazionale dei Cobas Aldo Milani.

Vicenda Ikea, niente da fare: non c'è pace. La delegazione dei Cobas ha abbandonato il tavolo di concertazione tra le parti in Provincia organizzato e mediato dall'assessore al Lavoro Andrea Paparo ieri pomeriggio, il sindacato autonomo fa sapere: «Riprendiamo a protestare, ci hanno preso in giro». E già stamattina alle 5 diversi lavoratori erano fuori dai cancelli del magazzino Ikea a Le Mose.

LE INDAGINI -  Si potrebbe allargare presto e vedere diversi indagati l’inchiesta avviata dalla procura sui disordini avvenuti nei giorni scorsi davanti ai cancelli della sede piacentina dell’Ikea. Per ora, compare un solo iscritto nel registro degli indagati, con l’ipotesi di accusa di violenza e resistenza. L’uomo è un manifestante, denunciato dalla polizia, che ha partecipato ai disordini di venerdì scorso, 2 novembre. Intanto, il sostituto procuratore Ornella Chicca ha evidenziato alcune ipotesi di reato che finiranno nel fascicolo aperto ieri: violenza privata, manifestazione non autorizzata e lesioni. E’ ragionevole ipotizzare che nei prossimi giorni potrebbero essere numerose le persone che verranno iscritte nel registro degli indagati.

A questi, però, potrebbero aggiungersi anche le persone indicate in alcune querele presentate (ad esempio, anche il poliziotto denunciato dai lavoratori ai carabinieri) da diverse parti. E come se non bastasse, non va dimenticata la denuncia presentata dai sindacati Cobas alla Direzione provinciale del lavoro sulle presunte irregolarità commesse dalle cooperative.

CASO IKEA: TUTTA LA VICENDA CON IMMAGINI E VIDEO

L'INTERVENTO DI TOMMASO FOTI (PDL) - «Se i Cobas hanno deciso di abbandonare il tavolo in Provincia e riprendere la protesta e' valutazione che riguarda loro. Se pero' pensano di mettere la zona della Ikea a ferro e fuoco si sbagliano di grosso. Stamattina saro' davanti all'Ikea per verificare di persona che la liberta' di lavoro sia garantita a tutti».

LA POSIZIONE DELLE COOPERATIVE -  Le Cooperative Cristall, Euroservizi e San Martino aderenti al Consorzio CGS preso atto delle motivazioni dei soci lavoratori sospesi, in relazione ai comportamenti tenuti all’interno del sito logistico IKEA precedenti allo sciopero, peraltro mai dichiarato, pur ritenendo che permangano le motivazioni di esclusione dei soci lavoratori, al fine di stemperare le forti tensioni esistenti si dichiarano disponibili in via eccezionale a convertire l’eventuale provvedimento di esclusione con sanzioni di tipo economico disciplinare e provvedere pertanto al reintegro degli stessi. Il reintegro, stante le oggettive condizioni ambientali determinatesi dal clima di violenza creatasi tra gli stessi lavoratori, che potrebbe facilmente tradursi in seri problemi di ordine pubblico all’interno del sito logistico IKEA, potrà al momento avvenire presso altri impianti gestiti dalla Cooperative. Facciamo presente che in un contesto economico assolutamente difficile il reperire situazioni di lavoro per reinserire detti soci lavoratori risulta essere per le cooperative un impegno arduo e difficile . Le Cooperative si dichiarano altresì disponibili ad aderire alle eventuali piattaforme di confronto sindacale circa distribuzione degli orari di lavoro e tutto quanto previsto dal CCNL Logistica e Trasporti con le Organizzazioni Sindacali individuate dall’art. 19 dello Statuto dei Lavoratori. Auspichiamo pertanto che le forti e significative disponibilità dimostrate dalle Cooperative vengano pienamente colte al fine di riportare il tutto nel solco delle relazioni sindacali previste dalle leggi vigenti comprese quelle di ordine pubblico

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