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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ikea, protesta dei facchini piacentini: bloccato l'accesso dei tir al deposito di Pisa

L'onda della protesta che è scattata per i licenziamenti dei 24 facchini di San Martino impiegati al magazzino di Piacenza è arrivata fino a Pisa. Nella mattinata del 30 maggio, lavoratori e appartenenti al Si Cobas, sindacato che rappresenta gli operai licenziati, hanno presidiato l'ingresso del deposito toscano

Mattinata di protesta nel punto vendita Ikea di Pisa dove è arrivata la protesta dei facchini del magazzino centrale della multinazionale svedese di Piacenza che da aprile stanno lottando, prima contro la sospensione di 33 lavoratori, poi contro il licenziamento di 24 operai. Dal 5 maggio la situazione ai cancelli a Le Mose è tesa, i facchini appartenenti ai Cobas presidiano la zona e diverse volte hanno bloccato l'ingresso ad altri lavoratori, facendo intervenire la forze dell'ordine.

Quindi, dopo il volantinaggio al punto vendita di Carugate (Monza) e Bologna degli ultimi giorni, la protesta è arrivata a Pisa, dove nella mattinata del 30 maggio, gli operai piacentini del Si Cobas hanno bloccato l'accesso dei tir al deposito toscano, accanto al punto vendita, inaugurato solo 3 mesi fa.

A poche ore dall'inizio della protesta in terra toscana, Ikea dirama un comunicato stampa che riportiamo integralmente:

Da anni IKEA si impegna a creare una vita quotidiana migliore per la maggior parte delle persone, in quanto lo sviluppo e la crescita non possono essere ottenuti a scapito dell’ambiente e delle persone che lo abitano. In particolare IKEA è da sempre tesa a creare con collaboratori e fornitori un rapporto di dialogo basato sul totale rispetto dei lavoratori al fine di creare e mantenere un ambiente di lavoro sano, sicuro, corretto e rispettoso di tutti. Nel polo logistico IKEA di Piacenza convergono i prodotti realizzati da fornitori italiani e di tutto il mondo per venire redistribuiti in 23 negozi in Italia e Svizzera e 25 negozi nel Mediterraneo orientale.

All’interno del polo lavorano oggi circa 700 persone, di cui una parte sono soci lavoratori della Cooperativa San Martino di Piacenza. Lo scorso 14 aprile l’attività di un intero reparto del Deposito 2 IKEA a Piacenza veniva bloccata da 33 lavoratori della Cooperativa San Martino, impedendo lo svolgimento dell’attività del reparto e generando problemi di sicurezza. La ragione che ha innescato tale situazione è stata la totale indisponibilità di un lavoratore, che opera su un carrello elevatore, a svolgere altre mansioni in seguito alla decisione del medico del lavoro di non destinarlo all’utilizzo del carrello per motivi di sicurezza.

La prescrizione del medico di adibire temporaneamente un lavoratore ad altre attività è obbligatoria per legge quando si è in presenza di situazioni particolari, e questo a tutela della sicurezza sia del singolo lavoratore che di tutti. La Cooperativa San Martino, per non far perdere ore di lavoro a quel socio lavoratore, si era detta disponibile ad impiegarlo in altra attività. Come conseguenza del blocco operato nel reparto, la Cooperativa San Martino ha provveduto a formalizzare per iscritto una contestazione disciplinare ai 33 soci lavoratori. A seguito di queste contestazioni, il Deposito 2 è stato oggetto di ulteriori blocchi ai cancelli che hanno impedito l’accesso sia dei lavoratori che dei tir, blocchi che hanno spinto IKEA a sospendere le proprie attività sul deposito per motivi di pubblica sicurezza. E questo per circa una settimana. I provvedimenti presi lunedì 19 Maggio dalla Cooperativa San Martino sono stati emessi in forma individuale ad ognuno dei 33 soci lavoratori, con sanzioni diverse a seconda del comportamento tenuto, effettivo e comprovato.

Questa decisione è stata presa in seguito alla richiesta espressa dall’assemblea consultiva dei soci lavoratori della Cooperativa tenutasi domenica 18 maggio nella quale 786 soci hanno deliberato e sottoscritto un documento in cui veniva richiesta legalità e al CdA di procedere senza indugi nel rispetto delle regole “prestando, nel contempo, massima attenzione ed il necessario riguardo ai singoli comportamenti”. In alcuni casi la Cooperativa San Martino ha ritenuto sufficiente la sospensione di qualche giorno mentre in altri casi, vista la gravità e l’illegalità dei comportamenti messi in atto ha provveduto alla risoluzione del rapporto di lavoro in base alla legge. Le persone interessate ora potranno contestare il provvedimento aprendo una vertenza individuale. Per IKEA gli eventi che si sono verificati si inquadrano unicamente in un quadro di legalità e di sicurezza e nulla hanno a che vedere con i diritti dei lavoratori, che sono totalmente garantiti.

Nessuna evidenza di irregolarità infatti è mai emersa nei contratti dei soci lavoratori della San Martino e sulle istanze avanzate dal Sindacato SI COBAS non è stata riscontrata alcuna inadempienza, discriminazione o violazione da parte della Cooperativa, che si è subito resa disponibile a qualsiasi verifica, ribadendo la piena applicazione di quanto previsto dal Contratto Nazionale e dalle norme in materia di lavoro e rispetto dei diritti sindacali. La Cooperativa San Martino è stata scelta da IKEA nell’estate del 2013 come fornitore di servizi su Piacenza al termine di un processo di selezione che ha coinvolto anche consulenti esterni e professionisti del settore della logistica.

La Cooperativa oltre ad avere i requisiti tecnici ed organizzativi richiesti, rispetta anche quelli dello standard IWAY, il codice di condotta che IKEA applica a tutti i propri fornitori. In questi mesi la Cooperativa San Martino non solo ha garantito il pieno rispetto dei diritti sindacali e la libertà sindacale di tutti i propri soci lavoratori, ma ha anche deciso di applicare condizioni di miglior favore rispetto al CCNL: tariffa mensa agevolata pari a 3,00 euro a pasto, assicurazione integrativa di tipo sanitario, accordo di premio che ha permesso di erogare sino a 200,00 euro in più al mese oltre alla normale retribuzione, integrazione dei trattamenti di malattia e infortunio previsti dal CCNL al verificarsi di determinate condizioni. La principale differenza fra il contratto applicato ai lavoratori IKEA della logistica e i lavoratori delle cooperative riguarda la maturazione del diritto alla retribuzione. Nell’ambito delle cooperative, per i soci lavoratori, non è previsto il diritto alla retribuzione in assenza di lavoro.

Tuttavia per i lavoratori delle cooperative impiegate nell’appalto IKEA, grazie a specifici accordi sindacali, è stata concordata una modalità che consente di superare questa disparità. Nel polo logistico di Piacenza si lavora in un clima multietnico e di scambio reciproco. Sono circa 350 gli stranieri che lavorano nel polo logistico di Piacenza, per i quali sono messe in campo diverse azioni per favorire l’integrazione. Ad esempio durante il Ramadan i lavoratori di religione islamica possono spostare la pausa dopo il tramonto e la mensa cambia e adatta gli orari di somministrazione del cibo per andare incontro a questa esigenza; inoltre nel menu sono quotidianamente inseriti piatti che soddisfino il palato delle diverse etnie presenti, indiani, sud americani, nordafricani.

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