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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

«Quella cocaina era la mia»: lui condannato, l’amico assolto

Si è addossato la responsabilità di quei 40 grammi di cocaina che teneva sotto il sedile su cui era seduto a fianco del suo amico, ignaro di tutto. E alla fine, il giudice per l’udienza preliminare, Elena Stoppini, gli ha creduto condannando lui e assolvendo l’amico

Si è addossato la responsabilità di quei 40 grammi di cocaina che teneva sotto il sedile su cui era seduto a fianco del suo amico, ignaro di tutto. E alla fine, il giudice per l’udienza preliminare, Elena Stoppini, gli ha creduto condannando lui e assolvendo l’amico.

Un tunisino di 21 ani è stato condannato, due settimane fa, a due anni e sei mesi di reclusione con il rito abbreviato, mentre il suo amico e connazionale di 22 è stato prosciolto.

I due erano stati fermati dai carabinieri a San Nicolò, nel settembre scorso. Una rapida perquisizione e da sotto il sedile del passeggero spuntano 40 grammi di “neve”, risultata poi di buona qualità. I due vengono arrestati con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e poi messi ai domiciliari: sono incensurati e uno di loro lavora. Terminata l’inchiesta, i difensori della coppia, gli avvocati Piero Spalla e Paolo Lentini, chiedono il rito abbreviato e il pm Antonio Colonna chiede di condannarli.

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