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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ragazzina violentata per tre anni, condannati lo zio e il fratello

I due originari della Costa d’Avorio avrebbero abusato della giovane dall’età di 12 anni. Il disagio emerso a scuola aveva portato ad aprire un’indagine. I genitori della giovane non si erano mai accorti di nulla e la ragazzina ha detto di essersi innamorata dello zio

Quattro anni e due mesi di reclusione. E’ la condanna, emessa oggi dal giudice per l’udienza preliminare Giuseppe Bersani, per due uomini della Costa d’Avorio, zio e nipote, accusati di aver abusato di una ragazzina di 12 anni. La giovane, oggi 15enne, è sorella e nipote dei due violentatori. La torbida vicenda emerse lo scorso dicembre, quando la sezione minori della Squadra mobile arrestò i due – lo zio ha 39 anni, e si trova in carcere, e il fratello 21 ai domiciliari, – dopo una complessa indagine, accusandoli di violenza sessuale su minore.

L’avvocato difensore del giovane, l’avvocato Paola Piccoli ha ribadito l’innocenza del suo assistito «e lui non ha mai ammesso le violenze, cosa che invece ha fatto lo zio». Quest’ultimo era difeso dall’avvocato Guido Gulieri. «E’ una pena spoporzionata – ha affermato il legale – rispetto al comportamento processuale tenuto dal mio assistito». Le difese hanno annunciato che, dopo il deposito delle motivazioni, presenteranno ricorso in Appello.

Il pm Antonio Colonna, nel processo con il rito abbreviato, aveva chiesto tre ani e 8 mesi per lo zio e 5 anni e sei mesi per il fratello della ragazza. Ad accorgersi di qualcosa che non andava è stata la psicologa della scuola che la ragazzina frequenta nel Piacentino. Sono stati raccolti alcuni piccoli segnali di disagio che la bambina lanciava, anche indirettamente, e di cui anche le sue compagne di scuola si erano accorte. Da quel momento è stata subito interessata la questura, in particolare la sezione minori della squadra mobile di Piacenza che, con il coordinamento del pubblico ministro Antonio Colonna, ha avviato una lunga serie di indagini.

E’ stato accertato che il papà e la mamma della ragazzina non si erano accorti di ciò che avveniva all’interno delle mura domestiche. 
Le prime violenze, quando la vittima aveva 12 anni, sono arrivate dallo zio che abita con la famiglia. «Si era addirittura instaurata una relazione sentimentale con lo zio» dicono gli inquirenti, fin quando il fratello maggiore, dopo aver scoperto gli abusi, invece di denunciare la situazione ne ha approfittato lui stesso, ricattando la sorellina e obbligandola ad avere rapporti sessuali anche con lui sotto il ricatto: «Se non fai come ti dico - le avrebbe detto - vado a dire a tutti quello che hai fatto».

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