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Cronaca

Ragazzo portato dal padre in Germania, l’uomo deve rispondere di sottrazione di minore

Inoltre, la procura ha ipotizzato i reati di falso, per un documento con firma fasulla, e di non aver rispettato l’obbligo di farlo vedere alla madre. Nei mesi scorsi la protesta dei nonni

Sottrazione di minore e trattenimento all’estero senza il consenso della madre; falso e mancata esecuzione dolosa del prvvedimento del giudice. Sono i tre reati indicati nell’atto di chiusura indagini che la procura ha inviato a un uomo accusato dalla ex moglie di aver portato il figlio 15enne in Germania e di non lasciarglielo vedere. La vicende ebbe un certo clamore, in quanto i nonni del giovane, Enrico ed Elena, si erano battuti per il nipote svolgendo dei sit in davanti alla procura e ai Servizi sociali del Comune. I nonni chiedevano giustizia e di poter rivedere il ragazzo, di cui non sapevano più nulla da un paio di anni. Un appello accorato che aveva portato il procuratore capo a ricevere i due nonni.

Dopo la denuncia della madre, nell’ottobre dello scorso anno, il sostituto procuratore Roberto Fontana ha aperto un’inchiesta che è arrivata alla conclusione in questi giorni. Ora l’uomo, difeso dall’avvocato Gaetano Lecce, ha venti giorni di tempo per presentare eventuali memorie o chiedere di essere sentito o di svolgere ulteriori indagini.

La madre, assistita dall’avvocato Simona Corbellini, aveva contestao all’ex marito, oltre di non fargli vedere il ragazzo, anche di averlo fatto uscire dall’Italia nonostante fosse stato affidato ai Servizi sociali. Il giovane è in una scuola tedesca e il padre risiede a Monaco. La decisione della procura è arrivata anche dopo il risultato di una perizia tecnica sulla firma apposta in Comune per il documento di espatrio: la sigla è falsa, insomma non sarebbe stata la mano della madre a firmare per il consenso all’espatrio.

La complessa vicenda vede tre denunce presentate in procura, anche dal legale della figlia dei due, l’avvocato Corbellini, contro l’uomo, assistito all’epoca dall’avvocato Mauro Pontini. Un esposto è stato avanzato in questura in luglio per inadempimento del provvedimento del giudice. La madre aveva chiesto al giudice tutelare di negare il documento valido per l’espatrio e, se mai ne fosse esistito uno, di revocarlo. Ad agosto il ragazzo era qui. La polizia municipale ha cercato di parlargli, ma lui è riuscito a partire. Inoltre, l’uomo non avrebbe rispettato l’obbligo di far vedere il figlio alla madre, obbligo stabilito da una sentenza del Tribunale nel 2013.

Una seconda denuncia è stata presentata per falso. Secondo il legale, la firma sul documento di identità valida per l’espatrio non è della madre (occorrono le sigle di entrambi i genitori). Il documento, rilasciato dall’Ufficio anagrafe, aveva anche la firma della madre, ma la donna non l’ha riconosciuta come propria.

Infine, la terza denuncia riguarda l’ipotesi di reato di sottrazione di minori. Il ragazzo studia alle superiori, ma all’inizio dell’anno scolastico non c’era, senza che né la madre né i nonni sapessero dove fosse. La madre accusa così l’uomo - i due sono separati da sette anni – di aver impedito l’esercizio della pari potestà, così come stabilito dal Tribunale.

Ma la rabbia dei nonni, che si era rivolta soprattutto contro i Servizi sociali, aveva  trovato una sponda nella procura. Durante una delle proteste, infatti, i due erano stati ricevuti dal procuratore capo Salvatore Cappelleri che aveva voluto sentire la loro versione dei fatti.

Nel mezzo di questa vicenda, si inserisce anche un processo nei confronti della madre, accusata dall’ex marito di non aver fornito i mezzi di sostentamento, non avendo versato il corrispettivo per spese straordinarie per circa 3mila euro.

L’uomo, ha sempre negato gli addebiti e aveva risposto che la donna avrebbe potuto vedere il figlio al college tedesco. Il figlio, però, che ora starebbe conseguendo la doppia cittadinanza, potrebbe presto sentire la madre, grazie all’intervento dei servizi sociali tedeschi.

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