rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico / Via XX Settembre

Colpo alla gioielleria Silva in via XX Settembre, assolto un colombiano

L’uomo non è stato riconosciuto dai testimoni. La complice, una donna, è stata invece condannata a tre anni per furto. Nel 2010 vennero rubati gioielli per decine di migliaia di euro. E' stata usata la stessa tecnica anche in altre gioiellerie del Nord Italia

Una condanna e un’assoluzione per il furto da decine di migliaia di euro messo a segno nell’arile del 2010 alla gioielleria Silva, in via Venti Settembre. Un colombiano è stato assolto dal giudice Ivan Borasi, mentre la presunta complice, una connazionale, è stata condannata a tre anni. I due erano accusati di furto. A far assolvere l’uomo, irreperibile, è stata la determinante dichiarazione di un testimone che non ha riconosciuto l’uomo. E così l’avvocato difensore Elena Vincini ne ha chiesto l’assoluzione. La condanna, invece, chiesta dal pm Gerardo Guidone, è arrivata per la donna – già espulsa dall’Italia - assistita da Angelo Rovegno.

Il 10 aprile 2010, nel mirino di una gang di sudamericani, specializzato in questo tipo di furti, finirono in due negozi piacentini: le gioiellerie Silva e Neri. Identico il modus operandi della banda: entrare nel negozio, creare confusione, distrarre gli addetti e arraffare quanto più possibile. Una tecnica, scoprirà in seguito la polizia, utilizzata in altre gioiellerie del Nord Italia. La scusa è quella classica: chiedere di vedere gioielli per un regalo. Così ha fatto il primo uomo usato come esploratore. Appena lui esce, ecco che entra una coppia. Stessa richiesta e verifica di chi c’è nel negozio, se esistono sistemi di allarme e altro. I due si dividono: una parla con il proprietario, l’altro con la parente del titolare.

Si devono sposare. E così, il titolare apre la cassaforte. In quel momento entra un’altra persona, sempre della gang, che comincia a creare confusione. Poi arrivano gli altri. La cassaforte è rimasta aperta e qualcuno allunga la mano rubando ciò che gli capita a tiro: collane a maglie, bracciali d’oro. Poi, la fuga. In un attimo, i gioiellieri si accorgono di ciò che è accaduto e chiamano il 113. Una Volante fa salire la parente del titolare perché li ha visti bene in volto. E’ in atto la perlustrazione quando dalla centrale operativa, i poliziotti vengono avvertiti di un tentativo di furto alla gioielleria Neri, sventato dal titolare.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Colpo alla gioielleria Silva in via XX Settembre, assolto un colombiano

IlPiacenza è in caricamento