Rapina di via Sidoli, tradito dal bottino gettato nell'immondizia
Le sue iniziali sono E.S., ha 42 anni ed è un piacentino . E abita in via Di Giovanni, cioè a cinquanta metri in linea d'aria da dove è stata portata segno la rapina. Sono queste le caratteristiche dell'uomo che è stato arrestato dopo il colpo alla tabaccheria di via Sidoli
I carabinieri del Nucleo investigativo, in collaborazione con i militari della Compagnia di Piacenza del Radiomobile, sono arrivati sulle sue tracce quasi subito. «E' stato fondamentale il servizio coordinato proprio di prevenzione delle rapine che avevamo messo in campo questa mattina in tutta la zona» hanno spiegato il capitano Rocco Papaleo, comandante del Nucleo investigativo, ed Helios Scarpa comandante della Compagnia di Piacenza.
Infatti il rapido intervento delle pattuglie dell'Arma ha permesso di notare il 42enne mentre rientrava in casa poco dopo il colpo. Un particolare quasi marginale e di poco conto, se non fosse stato che poco dopo sempre i carabinieri che stavano pattugliando la zona alla ricerca del bandito hanno notato il figlio minorenne del pregiudicato che usciva di casa con un sacco dell'immondizia.
I carabinieri hanno deciso di dare un'occhiata, e dentro al sacco nero di plastica c'erano stranamente degli indumenti che corrispondevano a quelli che i testimoni della rapina avevano visto indosso al bandito. La successiva perquisizione in casa dell'uomo ha permesso di ritrovare anche il denaro che era stato nascosto dentro a dei calzini, mentre il coltello lo aveva gettato in un cassonetto dell'immondizia. E in garage, ovviamente, c'era anche la bicicletta usata per la fuga.