“Adotta la terra”, Rabboni: «La Regione non intende finanziare il progetto piacentino»

«Nessun sostegno economico al progetto “Adotta la terra”». Così l’assessore all’Agricoltura Tiberio Rabboni ha gelato le aspettative degli agricoltori e dei sindaci piacentini, specialmente dei Comuni montani che avevano chiesto alla Regione di prendersi in carico questa iniziativa, promossa dalla Provincia di Piacenza ma non più finanziata a causa del venir meno delle province stesse.

“Adotta la terra” partiva da un’idea molto semplice: coinvolgere chi la terra la vive ogni giorno, gli agricoltori, perché siano sentinelle del territorio ed intervengano per tutelarlo, prevenendo danni più gravi. Questa attività consentiva anche a molte aziende redditi integrativi laddove, come in montagna, i guadagni provenienti dall’agricoltura sono piuttosto scarsi. Il Consigliere Regionale Andrea Pollastri (FI-PdL) si era fatto carico dell’istanza del territorio piacentino, anche di quegli imprenditori che avevano fatto importanti investimenti per acquistare macchinari per il movimento terra che ora rischiano di rimanere inutilizzati, presentando un’interrogazione alla Giunta Errani. «Diverse Province della nostra Regione – ha risposto Rabboni - hanno istituito formalmente ed aggiornato lo specifico “Albo delle imprese agricole qualificate ad assumere in appalto servizi e/o lavori di manutenzione del territorio”. La Regione Emilia – Romagna non è coinvolta direttamente in questi iniziative che prevedono, entro una certa soglia, l'assegnazione diretta di lavori pubblici alle imprese regolarmente iscritte all'Albo. “Adotta la terra” rappresenta un intervento autonomo della Provincia di Piacenza e deve essere finanziato a livello locale coinvolgendo, eventualmente, altri soggetti operanti su quel territorio».

«La Regione, però, - ha proseguito -, ha comunque sviluppato sui medesimi argomenti iniziative di carattere regionale i cui benefici interessano direttamente gli agricoltori dell'intera area montana emiliano – romagnola. In particolare ha stabilito che la contribuenza della bonifica proveniente dai Comuni montani sia utilizzata in massima parte su quei territori per la progettazione, esecuzione, manutenzione ed esercizio delle opere ide degli interventi di bonifica. Ha inoltre promosso un protocollo che prevede la redazione di un programma di interventi triennale finalizzati alla tutela dell'assetto idrogeologico del territorio ed alla prevenzione di fenomeni di dissesto con utilizzo congiunto di risorse dei soggetti firmatari. Per il 2014 ha messo a disposizione 1,8 milioni di euro per gli interventi precedentemente citati ai quali si aggiungerà una quota significativa delle risorse finanziarie che i Consorzi di bonifica incasseranno come contribuenza dell'area montana. Ha finanziato con il Programma Regionale di Sviluppo Rurale 2007 – 2013 interventi diretti alla tutela del territorio». Anche per il futuro, malgrado venga affossata l’iniziativa piacentina “Adotta la terra”, la Regione ha in previsione ulteriori provvedimenti propri inseriti nella programmazione 2014 – 2020 e presentati da Rabboni. «Le aziende agricole, oltre alla riconferma di un elevato livello di priorità nell'accesso a tutti i finanziamenti disponibili, potranno contare su risorse – pari a 50 milioni di euro – per la prevenzione del dissesto idrogeologico e per il ripristino dei danni provocati, sempre a livello aziendale, da eventi pregressi. Altre risorse sono destinate al miglioramento del patrimonio forestale ad alle iniziative di carattere agroambientale, relativo alla conversione delle imprese verso nuove attività a maggiore valore aggiunto».