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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Ricatta una donna piacentina con un video a luci rosse, denunciato 24enne di Savona

Ricattata in chat per alcune immagini a luci rosse che la vedevano come protagonista denuncia il ricattatore alla polizia e lo fa rintracciare e identificare. Protagonisti della storia di sesso virtuale sono una piacentina di 39 anni e un ragazzo savonese di 24

Ricattata in chat per alcune immagini a luci rosse che la vedevano come protagonista denuncia il ricattatore alla polizia e lo fa rintracciare e identificare. Protagonisti della storia di sesso virtuale sono una piacentina di 39 anni e un ragazzo savonese di 24.

Lunghe le indagini della polizia postale che hanno chiesto alla Microsoft di poter accedere ai dati di Msn per arrivare al ricattatore. Intanto, la Postale avverte i piacentini: attenzione c’è un nuovo virus informatico che nasconde una truffa. Una schermata con i simboli delle polizie italiane ed europee compare sul video, bloccando il computer, e dice che sono stati visitati siti pedopornografici o terroristici e che dovete pagare 100 euro. Non fatelo, perché è un raggiro. Tante le segnalazioni alla polizia, comprese quelle di due piacentini che hanno pagato.

La vicenda della 39enne comincia alla fine dello scorso anno. In chat conosce due uomini. In realtà si tratta sempre dello stesso 24enne che ha due profili. Il ragazzo, usando i due profili nel tentativo di nascondersi, dopo averla conosciuta le aveva proposto di mostrarsi nuda ed eseguire alcuni atti sessuali davanti alla webcam. In cambio avrebbe ricevuto ricariche telefoniche per alcune decine di euro. Lei accetta. Passa qualche giorno e la procace donna riceve un messaggio su Msn, in cui le vengono richiesti altri “spettacoli” hard.

C’è, però, un aggiunta. Se lei non accetterà, il precedente filmato verrà messo in rete. La donna risponde: vado alla polizia. Il ricattatore promette: se ne fai ancora uno cancello tutto. Il secondo profilo, invece, mette in vendita il video al costo di u na ricarica telefonica da dieci euro. La 39enne contatta un amico e gli chiede di acquistarne uno. In realtà, nessuno di questi video è mai finito on line. Nel frattempo, era partita la denuncia e gli investigatori della postale fanno chiedere alla procura, con il sostituto Ornella Chicca, i dati a Microsoft per poter risalire al ricattatore.

Ottenuti i codici di accesso, i poliziotti scoprono così chi si nasconde dietro al profilo e lo denunciano per violenza privata, minacce e interferenza illecita nella vita privata. “Attenzione a certi comportamenti sul web - ha affermato il commissario Filippo Sordi – perché per un ricarica di pochi euro si mette a rischio la propria vita privata”.

L’ispettore Michele Ercini, comandante della polizia postale, spiega anche che “in certi casi i video o le immagini possono essere sequestrate, ma se questi finiscono su server di Paesi stranieri tutto diventa più difficile e le vostre immagini possono restare disponibili lo stesso”. In sei mesi, la Postale ha denunciato 54 persone, eseguendo anche due arresti. I reati perseguiti sono stati le truffe on line, la sostituzione di persona, i furti di account, l’utilizzo improprio delle carte di credito. Importante è stato l’apporto della Postale nelle indagini per incastrare il professore che chiedeva sesso alle studentesse in cambio di bei voti e la cattura di un latitante brasiliano che doveva scontare sei anni di carcere.

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