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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Rilanciato il progetto Porta Galera 3.0. «Rispettati tutti gli impegni»

Il progetto “Porta Galera laboratorio di quartiere” nasce dal confronto fra alcune realtà del Terzo Settore che operano nel quartiere e che hanno scelto di collaborare per promuovere iniziative di riqualificazione dell’area:

S.V.E.P. Centro di Servizio per il Volontariato di Piacenza (Ente Capofila e promotore)

APS La fabbrica dei grilli – parole (Ente promotore)

Cooperativa Sociale L’Arco (Ente promotore)

Associazione di Volontariato Porta sul mondo – Centro migranti Scalabrini (Ente promotore)

Centro Sociale Papa Giovanni XXIII (tramite OPS Piacenza) (Ente promotore)

ASD Trespass (Partner)

La rete del progetto considera questo quartiere una realtà viva in costante evoluzione, un contenitore di diverse culture, un luogo di incontro di queste e un’occasione unica per sperimentare nuove forme di convivenza tra diversi, realizzando un laboratorio di scambio e di socialità trasferibile in altri contesti. Il presente progetto segue altri interventi di riqualifica del quartiere promossi dall’Amministrazione comunale e, tenendo anche conto di quanto realizzato da questi percorsi, vuole raggiungere i seguenti obiettivi:

Sviluppare forme comunicative sulle opportunità, le eccellenze e i servizi attivati nel quartiere, rivolte sia ai residenti, italiani e stranieri, sia al resto della città;

Promuovere iniziative di promozione culturale e commerciale, in rete con l’associazionismo, prestando particolare riguardo al coinvolgimento dei cittadini di origine straniera, adulti e minori;

Promuovere interventi rivolti alle famiglie e agli adolescenti, in accordo con i servizi e i presidi socio-educativi presenti;

Promuovere interventi di riqualificazione ambientale, urbanistica e commerciale;

Valorizzare e sostenere le iniziative culturali, sociali e commerciali già attive nel quartiere, in rete con l’associazionismo locale;

Attivare e mantenere un tavolo di confronto del Terzo Settore che lavora con e per il quartiere.

Per raggiungere questi obiettivi il progetto prevede la realizzazione di alcune azioni, che vanno sia nella direzione di potenziare e sostenere quanto già è attivo nel quartiere, attraverso la condivisione delle risorse della rete del progetto (strumenti di comunicazione, percorsi di apprendimento della lingua italiana, eventi culturali e di animazione territoriale), sia nella direzione di promuovere nuovi interventi di rilancio sociale e culturale (corsi di italiano per ragazzi non italofoni, laboratori di cucina etnica). Per quanto riguarda le dimensioni urbanistica, commerciale e ambientale, la rete del progetto è disponibile a collaborare con l’Amministrazione comunale per riprendere le proposte emerse dal precedente percorso progettuale Porta Galera 3.0 e promuoverne di nuove, sollecitando, però, l’Amministrazione a provvedere alla necessaria manutenzione ordinaria, senza la quale non è possibile progettare qualsiasi altro intervento. Inoltre, il progetto prevede l’attivazione di un tavolo del Terzo Settore dedicato al quartiere, che vuole essere: un momento di confronto e di aggiornamento; uno strumento che può garantire la partecipazione dei cittadini, attraverso il filtro delle realtà coinvolte nel tavolo e promuovere il partenariato; un luogo in cui viene facilitato il match fra le richieste di alcuni e le risorse di altri; un tentativo di incrementare, attraverso la presenza delle associazioni di stranieri, la partecipazione di questi ultimi alla vita del quartiere.

«Entriamo nella fase matura di attuazione dei progetti – ha detto Giuseppe Magistrali, dirigente del Comune di Piacenza -. Abbiamo mantenuto la parola sulla quasi totalità della proposte dei cittadini: nuovo centro per le famiglie del quartiere, apertura del centro Belleville, l’esperienza della Fabbrica dei Grilli, l’evento Matti da Galera. Ora la nuova sfida è mantenere vivo il tutto». «Volevamo dialogare – ha aggiunto Bernardo Carli - con l’Amministrazione e coordinarci con le altre associazioni. La Fabbrica dei Grilli compie un anno a dicembre. In pochi mesi abbiamo messo a servizio con altre associazioni una serie di competenze e risorse. Il giornale serve a comunicare, la fiera dell’editoria ci ha permesso di stringere rapporti con gli editori e scrittori e i media nazionali. Abbiamo stabilito relazioni che mettiamo a disposizione di tutti».

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