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Cronaca

Rissa tra profughi gambiani e bengalesi alla Bossina, al via il processo

Definire il motivo futile è un eufemismo: i bengalesi, secondo le accuse degli africani, avrebbero staccato la spina a cui era collegato uno stereo per attaccare la loro macchina del caffè. Era accaduto alla Cascina Bossina

Cinque bengalesi accusati di rissa, anche se ad avere la peggio sono stati loro, picchiati da due africani del Gambia. Definire il motivo futile è un eufemismo: i bengalesi, secondo le accuse degli africani, avrebbero staccato la spina a cui era collegato uno stereo per attaccare la loro macchina del caffè. E’ quanto emerso nel processo, il 5 aprile, davanti al giudice Ivan Boras, pm Giulio Massara. A difendere i cinque c’erano gli avvocati Giandanese Nigra e Alessandro Zanelli. In aula hanno testimoniato un carabiniere e uno degli addetti, un bengalese, del Rest alla Bossina, che si trova lungo la strada per Cortemaggiore.

Lo scontro avvenne nel gennaio del 2017. Secondo le testimonianze, i carabinieri intervennero con due pattuglie e trovarono circa 40 immigrati in stato di agitazione, che urlavano. I carabinieri trovarono i cittadini del Bangladesh feriti. Nulla di grave, per fortuna. Uno sanguinava al capo, forse colpito da un sasso, e gli altri hanno detto di essere stati picchiati. Portati al pronto soccorso, i cinque vennero dimessi poco dopo. I due gambiani, invece, non riportavano segni di percosse e non sono andati all’ospedale. L’addetto al centro ha detto di essere intervenuto dopo aver sentito le urla e di aver visto i 5 accusati intervenire per separare gli africani da altri ospiti con cui si stavano azzuffando. L’udienza è stata rinviata per ascoltare altri testimoni.

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