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Cronaca Le Novate / Strada delle Novate

«Se servirà andrò anche dal presidente della Repubblica per Angelo Peveri»

Il ministro dell'interno ha incontrato Angelo Peveri e Gheorghe Botezatu alle Novate: «Trascorrerà ingiustamente la sua terza notte in carcere lontano dalla famiglia, il rapinatore invece è fuori con il portafogli pieno». E sulla situazione alle Novate: «Se sette detenuti su dieci sono stranieri, significa che limitare l'immigrazione fuori controllo fa solo bene»

«Se servirà andrò anche dal presidente della Repubblica per Angelo Peveri». Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini all'uscita del carcere delle Novate dove ha incontrato Angelo Peveri e Gheorghe Botezatu. «Dal mio punto di vista non avrebbe dovuto nemmeno entrarci in carcere» ha sottolineato il vice premier: «Angelo Peveri trascorrerà ingiustamente la sua terza notte in carcere lontano dalla famiglia, il rapinatore invece è fuori con il portafogli pieno».

Il ministro è arrivato alle 16,30 di sabato 23 febbraio, accolto dal prefetto Maurizio Falco, dal questore Pietro Ostuni e dalla direttrice del carcere Caterina Zurlo, è stato poi accompagnato dai parlamentari piacentini della lega Pietro Pisani e Elena Murelli, insieme al consigliere regionale Matteo Rancan e all'assessore Luca Zandonella. Ha incontrato Angelo Peveri e il suo dipendente con i quali si è intrattenuto a colloquio per alcuni minuti, poi ha parlato anche con i familiari dell'imprenditore piacentino, la moglie e i due figli.

Inevitabile parlare di legittima difesa: «La legge che approveremo non è l'invito a nessuno a farsi giustizia, ma se io vengo aggredito o minacciato nella mia azienda, nel mio negozio, nella mia casa ho diritto di difendermi senza passare nove anni per tribunali come ha fatto Angelo Peveri. Dopo questo incontro ho la sensazione di qualcosa che non è giusto: perché che sia in galera un imprenditore che si è difeso dopo 100 furti e rapine, e invece sia a spasso un rapinatore in attesa di un risarcimento dei danni, mi dice che bisogna cambiare presto e bene le leggi. Cercheremo di fare di tutto perché stia in galera il meno possibile».

Salvini ha anche fatto riferimento alla situazione del penitenziario piacentino: «Se al carcere di Piacenza sette detenuti su dieci sono stranieri, significa che limitare l'immigrazione fuori controllo fa solo bene».

Infine il ringraziamento e l'appello alle istituzioni locali e ai piacentini a sostenere Peveri: «La solidarietà umana e l'affetto per un onesto lavoratore, incensurato fino a qualche settimana fa, penso lo aiuterà molto».

Salvini in carcere a Piacenza per incontrare Angelo Peveri ©ilPiacenza

Murelli e Pisani: «Sempre più convinti di aiutare Peveri»

«Dopo aver incontrato Angelo Peveri, siamo sempre più convinti della raccolta di firme a suo favore e siamo sempre più convinti della necessità della legge sulla legittima difesa». Lo affermano i parlamentari della Lega, Elena Murelli e Pietro Pisani che, il 23 febbraio Salvini-8hanno incontrato in carcere, insieme con il ministro dell’Interno Matteo Salvini, l’imprenditore piacentino che sta scontando la pena dopo la condanna definitiva per tentato omicidio nei confronti di un romeno che cercava di rubare nella sua azienda. «Abbiamo trovato Peveri tranquillo» hanno detto i parlamentari. Alla visita era presente anche il consigliere regionale del Carroccio, Matteo Rancan. «La legge - hanno proseguito Murelli e Pisani - dovrà tutelare soprattutto i cittadini, ma potrà sostenere anche le imprese. Un’azienda che viene derubata subisce i danni del furto, vede rallentata la propria attività quando non addirittura messa in crisi, come accaduto a un’officina di Borgonovo che ha subito un colpo da 100mila euro».

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