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Cronaca Ferriere

Alta Valnure, sale la preoccupazione degli abitanti: «La Colla-Rompeggio non è sicura»

Provinciale 654 chiusa, l’odissea di residenti e lavoratori per raggiungere Ferriere e gli altri paesi da Selva, Gambaro, Casalcò. Fermi i camion di una ditta di legname: «Dovremmo allungare di 70 chilometri i viaggi». Un residente di Casalcò: «La Colla-Rompeggio impraticabile d'inverno, troppo rischiosa»

Il maltempo che lo scorso fine settimana ha colpito il Piacentino ha lasciato in pegno un problema non da poco agli abitanti del Comune di Ferriere. Chi abita nelle frazioni di Casalcò, Gambaro, Retorto, Molinello e Selva si trova costretto a raggiungere il capoluogo Ferriere passando per la strada comunale di Colla che collega a Rompeggio (chiusa per ragioni di sicurezza dal Comune e poi riaperta - in condizioni precarie di sicurezza - per non lasciare isolata la vallata).  La frana che ha interessato la strada provinciale 654 “Valnure” tra Casalcò e Folli ha travolto la carreggiata e reso impraticabile il collegamento viario con il confine genovese. 

FERMI I CAMION DELLA DITTA “DRAGHI”: «COSTRETTI A FARE 70 KM IN PIU’»

La frana sulla 654 ha ovviamente gettato nello sconforto tutti quelli che vivono e lavorano in questa vasta zona del ferrierese. «Lavoriamo con dei costi dieci volte superiori al normale. Dobbiamo fare dei giri spaventosi per uscire da questa zona». Guido Draghi, uno dei due titolari dell’omonima ditta di legname di Casalcò di Gambaro – che impiega altre tre persone - è allarmato per la situazione della vallata. La sua ditta ogni giorno riempie un camion di legna che viene distribuita sul territorio. Ora, però, la strada è bloccata. «La strada sostitutiva Colla-Rompeggio ha una limitazione strada chiusa interrotta lavori in corso cantiere-2per i camion, non può reggere le nostre tonnellate di peso. Se deviamo per il passo del Tomarlo per raggiungere Pianazze di Farini, saremmo costretti a fare 70 chilometri in più del previsto, in strade tortuose di montagna, solo per raggiungere ponte Cantoniera. Sono oltre due ore di viaggio dalla nostra ditta, vista l'ingombranza dei camion, per raggiungere il confine tra Ferriere e Farini». «Stiamo cercando di rimandare alcuni viaggi e fare solo quelli più urgenti, sperando che si arrivi in una soluzione in tempi stretti». Draghi però non ritiene così complesso intervenire rapidamente per garantire almeno un passaggio sulla strada. «La frana la conosco bene, avendola così vicino a casa. Se c’è la volontà di farlo, un passaggio sulla strada si può liberare e aprire in tempi ragionevoli. Però non vedo tutto questo impegno per aiutarci e non vedo così tanto interesse nei nostri confronti, anche da parte del mondo dell’informazione, che non si accorge dei disagi di chi vive qui».

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LA STRADA TRA COLLA E ROMPEGGIO? «CON IL BRUTTO TEMPO C’E' DA FARSI IL SEGNO DELLA CROCE»

A Casalcò abita anche Luca Mocellin, che gestisce insieme ai familiari un supermercato nel capoluogo Ferriere. «Siamo molto preoccupati per la viabilità locale  - spiega Mocellin -, perché conosciamo bene la strada tra Colla e Rompeggio. Basta una pioggia intensa per renderla impraticabile». E se nevica? Folli-Casalcò-3«Ah, se nevica si rischia la vita, bisogna farsi il segno della croce. Chi ci passa lo fa a suo rischio e pericolo, con le pendenze e i dissesti che ci sono in quel tratto... Quella strada è un pericolo unico: tutti i giorni si staccano massi, sassi e detriti lungo il tragitto. Indipendentemente dal clima la vediamo peggiorare tutti i giorni, è sempre stata una strada complessa. Solo con una jeep si può passare e l’inverno vero deve ancora incominciare. Quindi non possiamo fare molto affidamento su quella strada». Un altro giro possibile è quello per Torrio. Qualche chilometro dopo Selva si sale per la strada che conduce al Monte Crociglia. Arrivati a Torrio, si prosegue per Boschi e la Valdaveto. Poi, si risale per raggiungere la Valnure e la strada del Mercatello: anche qua un’ora di viaggio in auto è necessaria. «Tutto questo solo per raggiungere dalle frazioni il capoluogo – osserva Mocellin -. Chi deve lavorare oltre il capoluogo, ne ha di strada da fare... È come essere isolati». «Ci vuole un’ora e mezza, solo per raggiungere Ferriere. Chi deve lavorare oltre il capoluogo, ne ha di strada da fare. È come essere isolati». La sensazione di Mocellin è quella di altri ferrieresi. «Siamo preoccupati - riflette - perché non vediamo nessuno sul posto a fare controlli, a verificare. Lo sappiamo che per una sistemazione definitiva della frana ci vorranno tempi lunghi, però se si iniziasse subito a fare qualcosa, ci sentiremmo più tranquilli. Sarebbe importante liberare provvisoriamente la strada, anche a senso alternato, con della ghiaia, e non aspettare sei mesi per riavere il passaggio». Questo inverno gli abitanti guarderanno molto al meteo. «Sappiamo che quando nevicherà saremo isolati del tutto. E se mi finisce il gas nella mia abitazione, che camion può mai portarmelo fino a qui? Siamo messi male».  

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