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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sgominata la banda di Melik, il re della cocaina a Piacenza

I suoi uomini spacciavano tra le campagne di Mortizza, Campremoldo e il basso lodigiano. Tra gli acquirenti fissi anche un medico oculista di Piacenza

La squadra mobile della Questura di Piacenza ha condotto un’operazione antidroga che ha sgominato due bande di spacciatori nord-africani ben radicate nel centro di Piacenza e nelle zone di campagna limitrofe, dedite, in particolare, al commercio di cocaina. Si tratta di ventuno indagati, dieci misure cautelari e numerosi arresti eseguiti oltre a centinaia le segnalazioni amministrative in corso d’invio in Prefettura, attuate nell’ambito di un’attività d’investigazione della Sezione Antidroga di Piacenza  iniziata a novembre 2015 e terminata ad aprile 2016. L'indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore Emilio Pisante.

Il primo gruppo, particolarmente strutturato ed organizzato, aveva a capo un cittadino marocchino conosciuto con il soprannome “Melik” (che significa "re" della cocaina), attualmente latitante all’estero. La sua squadra era solita smerciare lo stupefacente in zone campestri che si estendevano tra Mortizza, Campremoldo, Corno Giovine (Lodi) e Zanengo (Cremona). 
Parallelamente al gruppo di spacciatori, è emerso un altro gruppo di persone attive nel commercio della coca proprio all’interno della città di Piacenza, nei pressi della stazione, dei giardini pubblici, all’esterno dei bar, degli internet point, dei centri commerciali che forniva persino un  servizio a domicilio o attraverso la consegna itinerante in auto. «Gli spacciatori - afferma il dirigente della Mobile di Piacenza Salvatore Blasco - continuavano a cambiare telefoni e automobili. Questo ha reso tutto ancora più difficile per noi». I clienti erano di varia estrazione sociale e provenivano da diverse città: è stato persino fermato un padre di famiglia che si recava a prelevare la coca con l’inconsapevole figlio minore accanto. Oppure un medico oculista di Piacenza - dice la polizia - era un assiduo acquirente di cocaina. E ancora gente che per acquistare le dosi di polvere bianca impegnavano computer e orologi.

La polizia ha poi ricordato come anche grazie a un articolo pubblicato per primo su ilPiacenza.it - le dichiarazioni del consigliere comunale Guglielmo Zucconi sullo spaccio tra Mortizza e Roncaglia - sia stato possibile dare impulso all’indagine.

Più di 135 mila intercettazioni, oltre 30 utenze telefoniche monitorate, circa 140 persone sentite a sommarie informazioni, varie telecamere nascoste e svariate attività di appostamento, hanno permesso di far emergere un mondo nascosto da quasi 10 anni che, a Piacenza e nelle sue zone limitrofe, ha visto l’ascesa di un nuovo “re” (“Melik”) e la nascita di un nutrito popolo di oltre 300 “schiavi” della “polvere bianca”, con un giro di affari ammontante a circa 6mila euro al giorno, provento di 60 occasioni di spaccio quotidiane che avvenivano dalle 11 del mattino fino a tarda sera. «Un’indagine degna di nota - ha sottolineato il questore Salvatore Arena - che fa emergere chiaramente come la sezione narcotici della squadra mobile sia finalmente rinata dopo le vicende passate».

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Gang dello spaccio, dieci arresti ©ilPiacenza

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