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Cronaca

Siap: «Rinunciamo a Libertà per essere più liberi»

Intervento del segretario pronviciale del sindacato di Polizia contro la pubblicazione «distorta» di un comunicato sul quotidiano: «Preferiamo casomai una minore visibilità e non una informazione strumentale»

«In seguito alla replica pubblicata da Libertà - anonima (non hanno il coraggio neanche di firmare e chiedono ai lettori trasparenza) - attinente un mio comunicato che, guarda caso, non è stato pubblicato integralmente facendo si che la replica potesse incidere su questioni che, se narrate, non avrebbero avuto senso, la segreteria Siap di Piacenza per 2 mesi, dal 7 settembre, volantinerà in tutta la provincia i comunicati allegati - lettera non pubblicata attinente l'intervento effettuato a seguito degli arresti dei colleghi e la lettera oggi pubblicata non integralmente - presenti sul sito del Siap di Piacenza». Lo afferma, in una nota, il segretario provinciale del sindacato di polizia Siap, Sandro Chiaravalloti.

«Inoltre - prosegue - non invieremo mai più un comunicato stampa a libertà. Quello che considero come distorsione della verità giocando su un tavolo proprio, con interventi strumentali e non corrispondenti al vero, confondendo il ruolo del mio mestiere da poliziotto e l'impegno sociale gratuito del sindacalista, non è tollerato».

«Preferiamo casomai una minore visibilità e non una informazione strumentale - sottolinea Chiaravalloti - Certo, non ci aspettavamo che ci dessero ragione, ci mancherebbe, questo è da galantuomini; ma distorcere la verità usando i mezzi dove si fa il confronto è come tirare un colpo basso, molto sotto la cintura. Libertà, non è libera a mio parere, pertanto, rinunciamo a Libertà per essere più liberi. Del resto Libertà deve spiegare ai lettori, se ne ha il coraggio, e dire come mai in questura ogni giorno manda decine e decine di copie gratuite. Per fortuna, oggi, esiste il Web e il Siap è riuscito, negli anni, ad attirare l'attenzione di circa un milione di contatti. La chiusura della Cronaca a Piacenza è stata un dramma perché si è persa la concorrenza e l'altra parte della verità che, se anche non condivisa, era l'altra parte e presente. Se avessi la possibilità, aprirei un altro quotidiano, e non è detto che non possa succedere».

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