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Cronaca

Siap: «Siamo contrari ai poliziotti dotati di micro telecamera personale»

Il segretario Chiaravalloti: «Contrario a qualsiasi telecamera o registratore in dotazione personale o sindacale di qualsiasi poliziotto quando questi non sono legalizzati e supportati da protocolli di utilizzo e dalla legge»

«Un diritto è da definire tale quando è accessibile a tutti e per tutti». Lo afferma il segretario provinciale del sindacato di polizia Siap Sandro Chiaravalloti. «È bene ricordare che per primo, nel 2002, quando un extracomunitario disse che era stato picchiato negli Uffici di Polizia – cosa poi risultata falsa – dissi che i poliziotti dovevano essere dotati di una telecamera che registri i vari interventi a tutela degli operatori e ancor di più dei cittadini. Dopo i noti fatto del caso Aldovandi  di Ferrara, grazie ad un mio incontro con il sindaco Di Ferrara, abbiamo effettuato un  convegno sull’utilizzo della forza  in quegli interventri estremi dove diventa necessario utilizzare la forza. Da quel convegno, come ben noto, effettuai un intervento pubblico nel quale evidenziai che “l’arma” migliore che un poliziotto poteva avere in questi casi , a tutela dell’operatore e del cittadino, era una telecamera in dotazione , istituzionalizzata e legale, tale da difendere i diritti di tutti e non  dei pochi».  

«Ebbene, fatta questa doverosa premessa, al fine di evitare strumentalizzazioni sul mio pensiero,  sono costretto ad intervenire per dichiararmi contrario a qualsiasi telecamera o registratore  in dotazione personale o sindacale di qualsiasi poliziotto quando questi non sono legalizzati e supportati da protocolli di utilizzo e dalla legge. Avere un poliziotto si e uno no e un altro forse con addosso  uno strumento di registrazione – a mio parere intercettazione ambientale -  “clandestino” lo reputo  un pericolo perché quello strumento può essere usato a discrezione dell’operatore e la registrazione, quindi, se effettuata , la si potrebbe usare solo a convenienza mentre, e qualcuno dica il contrario,  dovrebbe essere anche uno strumento di garanzia per il cittadino per il quale noi siamo chiamati e pagati per tutelare con strumenti di autotutela legalizzati. In sostanza, se la telecamera è istituzionalizzata e succede qualcosa il cittadino deve avere la possibilità di chiedere la visione della registrazione e sua tutela».

«Se questa invece è personale e non si sa se la si usa o no, il cittadino che dovremmo servire in realtà lo inganniamo e questo a me non piace.  Del resto, se chiunque di noi avesse uno strumento di registrazione personale può decidere se usarlo e una volta usato se il contenuto non è conveniente , si può dire che non è stata fatta alcuna registrazione. La stragrande maggioranza dei poliziotti , sono persone attenti al diritto, ma siccome i fatti dimostrano che ogni tanto qualche imbecille spunta fuori e rovine il buon nome di tutti noi, è bene prevenire.  Mi spiace, lotto con la forza per difendere i diritti dei colleghi, ma questi diritti devono essere degni di quello che noi rappresentiamo e le iniziative fatte nel periodo del tesseramento sindacale sono ancor di più pericolose».

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