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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

«Sindaco Dosi esca in pattuglia con noi per vedere come dobbiamo lavorare»

L'appello del sindacato Diccap Sulpl: «L'Amministrazione di Piacenza continua ad ignorare le richieste di quei lavoratori che hanno scioperato il 3 e 4 luglio, ma noi che rappresentiamo quei lavoratori, nonché colleghi, non molliamo e continueremo a chiedere al signor Sindaco di ascoltarci e venire incontro alle nostre richieste, finché non si deciderà a farlo»

«Questa volta il Diccap Sulpl chiede al sindaco Dosi di soffermarsi solo un attimo a leggere e riflettere su questa lettera accorata che è stata scritta da una nostra collega di Bologna al suo sindaco». La richiesta viene direttamente dal sindacato di Polizia municipale Diccap Sulpl.

«Anche noi - si legge in una nota - vorremmo che il nostro sindaco uscisse con i suoi "diversamente impiegati comunali in divisa" in pattuglia, più di una volta magari, per vivere in diretta le varie situazioni che di giorno in giorno ci troviamo ad affrontare. Ripetiamo in pattuglia, che è cosa ben diversa rispetto ad un'uscita propagandistica, pianificata, con pettorina gialla della Polizia Municipale. L'Amministrazione di Piacenza continua ad ignorare le richieste di quei lavoratori che hanno scioperato il 3 e 4 luglio, ma noi che rappresentiamo quei lavoratori, nonché colleghi, non molliamo e continueremo a chiedere al signor Sindaco di ascoltarci e venire incontro alle nostre richieste, finché non si deciderà a farlo».

Lettera aperta al Sig. Sindaco Virginio Merola da parte di una operatrice della Polizia Municipale di Bologna

"Caro Sindaco, sono una sua dipendente, faccio parte di quella categoria che tanto, in questo periodo, sembra le stia a cuore ma dal lato sbagliato. La devo ringraziare: se già il cittadino non rispettava molto la nostra divisa, i suoi ultimi interventi l'hanno legittimato ad averne ancora di meno, così ora, oltre ai giornalieri insulti, compare giustamente “ Lo dice il Sindaco perché non dovrei io?”. E allora mi chiedo: perché per una settimana non viene in pattuglia con noi? Così, giusto per vedere cosa facciamo tutti giorni: forse scoprirebbe che non facciamo solo verbali. Magari si stupirebbe che abbiamo a che fare con una maleducazione imperante, dove la responsabilità dell'errore non esiste più perché la sanzione del vicino è sempre più verde, o almeno sembra. Se venisse con noi forse scoprirebbe che facciamo TSO senza sapere spesso chi abbiamo di fronte: si convincerà a venire? Ci toccherà obbligarlo? Pensi Signor Sindaco che a volte abbiamo scoperto che avevano malattie gravi (Aids per esempio) dopo il trasporto in ospedale e noi magari abbiamo rischiato morsi e pugni!!! Potrebbe venire in supporto agli assistenti sociali per allontanare dei minori alle famiglie e vivere il dolore di queste azioni anche se giuste. Potrebbe aiutarci a rilevare un incidente, magari mortale, con il cadavere ancora li, che resta a farti compagnia fino a che il Magistrato non ne dispone la rimozione. Oppure venire alla camera mortuaria ad assistere alla svestizione della salma se non risulta identificabile. Le assicuro che anche a dover andare a dire a una madre che suo figlio è morto in un incidente stradale fa parte dei nostri compiti e mi creda, ti rimane scolpito nel cuore. Potremmo fare un po' di viabilità insieme: ore sotto la pioggia, il sole cocente, lo smog e gli insulti. Potrebbe dover chiamare il canile per un cane abbandonato, o cercare di riportare a casa un anziano con Alzheimer galoppante che non sa neanche dov'è il suo naso. Magari si scontrerebbe con i veri furbi del sistema, che sanno sempre come a riuscire a cavarsela. Magari scoprirebbe che rabbia fa la nostra impotenza. Vedrebbe che uno dei più bei reparti, rappresentativi del corpo è stato smembrato e non fa più il suo lavoro: oh, non si rammarichi l'ha voluto l'amministrazione e i motociclisti ringraziano. Anche i bambini, che rimanevano incantati da moto che non vedono quasi più. Ringrazia anche la periferia: quando ci vedono gridano al miracolo. Venga a scoprire il meraviglioso mondo degli insulti gratuiti o che noi dobbiamo essere i risolutori dei problemi del mondo: se mettono un nuovo semaforo è colpa nostra, se c'è un incidente con ubriaco è colpa nostra, se vanno troppo veloce in auto è colpa nostra, se rubano è colpa nostra, se Piazza Verdi fa schifo è colpa nostra, però è anche colpa nostra se semplicemente facciamo il nostro lavoro. Siamo in un periodo dove vige imperante la parola SICUREZZA ma si è dimenticato da tempo le parole RESPONSABILITA' e RISPETTO e mi creda la nostra cara città cambierebbe se la smettessimo di cercare nel capro espiatorio altrui la giustificazione per sputare sul sistema. Ma sa qual’è la cosa buffa Signor Sindaco? Che a me il mio lavoro piace. Faccio sere, notti, mattine e pomeriggi. Con i nuovi orari dall'amministrazione i miei figli di 4 e 8 anni non mi vedranno praticamente due settimane al mese e le assicuro che mi infastidisce. Però il mio lavoro mi piace. Lavoro due domeniche al mese e tutti i sabati se non prendo ferie, e non so cosa voglia dire fare un week-end al mare. Eppure mi piace. Scateni l'inferno su di noi se lo ritiene opportuno, noi ci difenderemo: o è illegittimo anche questo? Ma si ricordi Signor Sindaco che il piacere nel lavoro, spesso coincide con il rispetto e la dignità e se partendo da lei iniziano a viaggiare su binari paralleli non ci rimetto io, non ci rimette lei. Ci rimette questo lavoro, che mi creda vale la pena di viverlo. Saluti”.

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