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Cronaca

Sisma: a Piacenza Cgil, Cisl, Uil e Confindustria si mobilitano

"Un'ora di lavoro che vale doppio per la #ricostruzione del Centro Italia"

Un’ora di lavoro che vale doppio. Di fronte al dramma del sisma del Centro Italia, il mondo del lavoro risponde con un forte gesto di solidarietà. E da oggi anche dalla solidarietà dei lavoratori e delle imprese aderenti a Confindustria di Piacenza passerà la ricostruzione del Centro Italia grazie a un accordo che Cgil, Cisl, Uil e Confindustria hanno reso noto ieri a livello nazionale e che è stato recepito immediatamente dalle parti sociali a livello locale.

Anche a Piacenza, infatti, fino al 31 gennaio 2017 i lavoratori potranno versare l’equivalente di un’ora del loro lavoro alla popolazione terremotata del Centro Italia. A questa, l’impresa aderente a Confindustria aggiungerà un’altra ora di lavoro. L’intesa dà vita al “Fondo di intervento a favore delle popolazioni del Centro Italia”, nel quale confluiranno i contributi volontari da parte dei lavoratori e delle imprese.

“Confindustria e Cgil Cisl Uil, di fronte alla drammaticità della situazione determinatasi a causa del sisma che ha colpito le popolazioni dei territori del Centro Italia hanno deciso congiuntamente di sostenere un impegno di solidarietà verso le popolazioni così duramente colpite” scrivono in una nota le parti sociali.

I contributi verranno raccolti tramite il c/c con Codice IBAN: IT 94 V 01030 03201 000002589031 BIC - PASCITMMRM attivato presso Monte dei Paschi di Siena intestato a CONFINDUSTRIA, CGIL, CISL, UIL FONDO DI SOLIDARIETA’ PER LE POPOLAZIONI CENTRO ITALIA, con la firma congiunta di un rappresentante per organizzazione appositamente delegato dal rappresentante legale di ciascuna di queste.

La raccolta dei fondi avrà termine il 31 gennaio 2017. “Confindustria e Cgil, Cisl e Uil – si legge nella nota - effettueranno una valutazione puntuale sulle modalità dell’intervento a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto entro il mese di ottobre 2016, in coerenza con le indicazioni delle Istituzioni locali e delle autorità preposte al piano della ricostruzione, nei modi e con le forme che ne garantiscano la certezza della destinazione – comunque a sostegno di servizi / strutture di pubblica utilità – e la più rapida utilizzazione considerata la gravità della situazione e la necessità di avviare la ricostruzione”.

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