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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Sisma nell'Italia Centrale, anche Piacenza attiva la macchina dei soccorsi

Messi a disposizione da subito 5 posti letto negli ospedali del territorio. In qualità di volontari di Croce Rossa Italiana, il biologo Pilade Cortellazzi e l'infermiera Barbara Pighi, entrambi dipendenti della nostra Ausl, sono in partenza per le zone colpite

È partita anche in Emilia Romagna la macchina dei soccorsi per  la popolazione colpita dal sisma nell’Italia centrale. La Regione ha coinvolto le Aziende Sanitarie e gli ospedali del territorio. "Ci è stata richiesta una prima valutazione dei posti letto disponibili per pazienti dei territori colpiti soprattutto in aree ospedaliere ad alta intensità assistenziale". Si legge in una nota dell'Asl. Piacenza mette a disposizione da subito 5 posti letto negli ospedali di Piacenza e Castelsangiovanni. La Direzione sanitaria sta verificando le condizioni dei ricoverati per valutare se durante la giornata potessero essere disponibili ulteriori posti letto. L’Azienda si sta mantenendo in stretto contatto con Bologna Soccorso e la centrale 118 di Parma per aggiornamenti continui sulle necessità.  Al momento non sono stati richiesti medici di emergenza urgenza.  Si segnale inoltre che, in qualità di volontari di Croce Rossa Italiana, il biologo Pilade Cortellazzi e l’infermiera Barbara Pighi, entrambi dipendenti della nostra Ausl, sono in partenza per le zone colpite dal sisma. Per quanto riguarda la raccolta di sangue per far fronte alle necessità delle popolazioni terremotate, il dottor Agostino Rossi, direttore del Servizio immunotrasfusionale dell'Ausl di Piacenza, ricorda che il sistema italiano sta gestendo l'emergenza indirizzando le scorte negli ospedali interessati. “In questi casi non servono appelli alla popolazione perché vada a donare, se non nelle aree strettamente interessate. Nel resto d’Italia è invece importante che i donatori che possono donare siano eventualmente disponibili se vengono interpellati da Avis, in sinergia con i Centri trasfusionali”.  In generale, si ricorda che la donazione periodica e programmata è la miglior modalità per far fronte a tutte le necessità del servizio sanitario nazionale. 

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