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Cronaca

Sit-in di protesta della Pallanuoto Farnese alla Raffalda, Cisini: «Non decide il Comune»

La società di pallanuoto contesta l'assegnazione degli spazi chiamando in causa il Comune. Cisini (assessore allo sport): «È la Federazione a decidere l'assegnazione degli spazi, non il Comune». Questa sera "protesta silenziosa" da parte dei genitori dei giovani pallanuotisti

La società di pallanuoto ha a disposizione gli spazi della piscina Raffalda in tarda serata, e le famiglie dei ragazzi delle giovanili non condividono la scelta di allenarsi fino a certe ore, ritenute proibitive. La Asd Pallanuoto Farnese organizza perciò per martedì 30 settembre alle ore 20, presso la Piscina Raffalda, una protesta silenziosa da parte del comitato genitori delle categorie giovanili della stessa società. I genitori presenzieranno agli allenamenti delle società assegnatarie degli spazi, spazi non assegnati alle giovanili – under 15 e under 17 - della Farnese. «Vogliamo sottolineare che il Comune – spiega la Asd Pallanuoto Farnese - senza individuare i criteri di assegnazione degli spazi acqua, ha assegnato a noi la vasca il martedì e giovedì solo a partire dalle 21,30 fino alle 23,30».

Sull’utilizzo della piscina Raffalda, l’assessore allo Sport, Giorgio Cisini puntualizza gli aspetti di metodo che sottendono l’attribuzione degli spazi alle società sportive per la prossima stagione agonistica. «L’Amministrazione comunale – spiega Cisini - non ha nessun ruolo nell’assegnazione delle ore di allenamento di tutte le società. Ogni anno la suddivisione degli spazi e dei tempi di utilizzo delle piscine riservate alle società sportive piacentine è il frutto delle scelte operate dal Comitato lombardo della Federazione Italiana Nuoto, sulla base di criteri di merito da tempo consolidati di comparazione tra i soggetti richiedenti. L’Ufficio Sport del Comune – prosegue Cisini – ha il compito di raccogliere le domande da parte delle società sportive natatorie, per poi trasmetterle alla Fin – sezione Lombardia, che stabilisce il monte ore da attribuire ad ogni squadra, anche in base alle competenze di merito. Non capisco perché si protesti contro l’Amministrazione comunale, quando è risaputo da tempo che all’assessorato di competenza, non spettano decisioni in merito alle assegnazioni, tant’è che per fare chiarezza su questi aspetti intorno ai quali da diversi anni si discute, il Consiglio comunale con atto n.169 del 21 luglio 2011, all’art. 18 ha ratificato la norma seconda la quale le decisioni di carattere sportivo e sull’assegnazione degli impianti spettano alle Federazioni».

«Il Regolamento Comunale – replica il presidente della società Gianmarco Lupi - all'art. 18 riporta testualmente: “Per l'assegnazione degli spazi il servizio sport può avvalersi delle indicazioni di merito fornite dalle federazioni del Coni e del CIP rappresentanti la disciplina interessata”. «Non si comprende – continua Lupi - come un “può” si sia trasformato in “spetta alle Fderazioni”. Il regolamento Comunale ha come unico soggetto il Comune, appare quindi estremamente imbarazzante leggere tali simili dichiarazioni. Riteniamo doveroso procedere con un accesso agli atti e procedere alla individuazione delle responsabilità. Di fronte a dati oggettivi è complesso sostenere ipotesi differenti». 

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