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Cronaca

Sospetta che la moglie lo tradisca e usa due "cimici" per spiarla: condannato

Sospettando che la moglie lo tradisse aveva installato nel telefono e nell’auto di lei due cimici, due microspie. Durante l’udienza per il divorzio, però, si era tradito mostrando al giudice il contenuto di quanto lei aveva detto al telefono. Condannato 56enne

Sospettando che la moglie lo tradisse aveva installato nel telefono e nell’auto di lei due cimici, due microspie. Durante l’udienza per il divorzio, però, si era tradito mostrando al giudice il contenuto di quanto lei aveva detto al telefono. La donna si rese subito conto di essere stata spiata e denunciò per l’uomo da cui si stava separando. Un 56enne è stato condannato questa mattina, 3 novembre, a tre mesi di reclusione, pena sospesa, per interferenze illecite nella vita privata.

La vicenda era cominciata a Piacenza nel 2014, quando i due si sono ritrovati davanti al giudice per la causa di divorzio. In Tribunale l’uomo aveva allegato alle prove contro la moglie il testo di una telefonata. Stupore da parte della donna, una 49enne, che reagì contestando l’intrusione elettronica nella propria vita. La donna si è anche costituita parte civile. I due, di origini siciliane, si sono ritrovati questa mattina davanti al giudice Giuseppe Tibis - che ha celebrato il processo a porte chiuse su richiesta delle parti - e al pubblico ministero Antonio Rubino, che ha chiesto e ottenuto la condanna.

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