rotate-mobile
Cronaca Raffalda / Via 24 Maggio

Spi Cgil: al via il processo per truffa, ma viene subito rinviato

E' cominciato, ma è stato subito rinviato, il processo che vede imputate cinque persone accusate di truffa ai danni un centinaio di iscritti, a loro insaputa, allo Spi, il sindacato pensionati della Cgil

E' cominciato, ma è stato subito rinviato, il processo che vede imputate cinque persone accusate di truffa ai danni un centinaio di iscritti, a loro insaputa, allo Spi, il sindacato pensionati della Cgil. L'organizzazione sindacale, con l'avvocato Boris Infantino, ha chiesto di costituirsi parte civile nei confronti dei cinque imputati (tutti sindacalisti o funzionari del sindacato) chiedendo un risarcimento di centomila euro. «Denaro - ha sottolineato in una conferenza stampa il segretario Paolo Lanna - che verrà devoluto per iniziative di pubblica utilità. La Cgil non terrà un euro».

Davanti al giudice Maurizio Boselli, pubblico ministero Antonio Rubino, oltre agli avvocati erano presenti anche 17 iscritti. Alcuni di loro hanno fatto presente al giudice di voler rimettere la querela, perché la Cgil li aveva risarciti, altri invece sono intenzionati a proseguire. Uno di loro, poi, ha chiesto la costituzione di parte civile, scelta che anche altri potrebbero fare. Il processo è stato quindi rinviato, a causa di un errore di notifica a uno degli imputati, al 12 novembre.

Finora sono 32 le remissioni di querela arrivate in Tribunale, ma una stima parla di circa 60.La vicenda vede coinvolti i sindacalisti, i quali avrebbero iscritto allo Spi almeno 129 persone secondo la indagini dei carabinieri coordinate dal pm Ornella Chicca, tutti pensionati. La scelta di costituirsi parte civile porterà a un duro scontro processuale tra la Cgil e le difese degli imputati.

Lanna e Infantino hanno parlato di «danno di immagine, con pratiche inaccettabili contrarie all'etica della nostra organizzazione». «Abbiamo già restituito il maltolto - ha evidenziato Lanna - e fatto pulizia nel modo più completo possibile. La Cgil di Piacenza ha già voltato pagina. Voglio anche chiarire che la Cgil non ha chiesto ai singoli di ritirare la querela». Secondo Infantino, il danno provocato alla Cgil «non è solo quello provocato dalle mele marce, ma anche l'immagine ne ha risentito perché la Cgil ha incamerato, in modo inconsapevole, soldi sottratti agli iscritti». 

Anche l'avvocato ha affermato che «non ci sono state richieste dalla Cgil ai singoli di ritirare le querele dietro la promessa di un risarcimento. Sono decisioni spontanee. E l'ho detto anche in aula». A margine del processo, Gigi Cremona, Gabriella Raffaldi e Luisa Armelli hanno spiegato perché non intendono rimettere la querela: «Siamo stati ingannati. Non avevamo mai chiesto l'iscrizione allo Spi. Fra di noi c'è chi lo ha saputo quando gli è arrivata la richiesta di rinnovo della tessera e chi lo ha saputo quando è stato sentito dai carabinieri». «Io non sono di sinistra - ha affermato Armelli - e mai mi sarei iscritta allo Spi. Credo che i vertici non potesero non sapere».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Spi Cgil: al via il processo per truffa, ma viene subito rinviato

IlPiacenza è in caricamento