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Cronaca

Confedilizia: «Sulla bonifica è ora che il Comune abbandoni il cloroformio»

Confedilizia Piacenza: «Chiamati in causa avanti il Tar diversi consiglieri - Istanza (e poi ricorso) per il negato, inaudito accesso agli atti»

«Doveva presentare alla competente Commissione consigliare una relazione organica sulla posizione del Comune rispetto al Consorzio di bonifica (e ciò, per espresso volere di un Consiglio comunale che non si era lasciato cloroformizzare). Ma l’assessore Bisotti s’è invece presentato con una serie di appunti dissociati, non firmati (che ha depositato), così dimostrando una sciatteria che è perfettamente conforme alla nullità del contenuto. In sostanza, l’assessore ha solo fatto la (superficiale) storia di una serie di iniziative fallite, che per altri avrebbe inesorabilmente portato all’autoconclusione di una insufficiente capacità (oltre che superficialità) ad affrontare la problematica consortile, e ciò intanto che i cittadini “amministrati” da Bisotti continuano per questo a pagare crescenti contributi non dovuti (come il Tribunale di Piacenza ha deciso con sentenze, e la Commissione tributaria altrettanto). Ma Bisotti – che ha debuttato, da buon equilibrista, spendendo parole di elogio per la funzione che svolge il Consorzio – incalzato dal consigliere Foti, non s’è fatto desiderare nel far presente che la relazione organica (sul passato, e sul futuro) la presenterà prossimamente». Lo scrive, in una nota, la Confedilizia di Piacenza.

«Come il Consiglio comunale, così anche la Confedilizia di Piacenza non si lascia peraltro addormentare. Come disposto dal Tar, diversi consiglieri del Consorzio scaduti – si informa – sono stati chiamati in causa avanti il TAR per la vicenda delle elezioni consortili. La Confedilizia centrale, poi, ha rivolto all’assessore Bisotti la richiesta di visionare gli atti che il Comune avrebbe da tempo dovuto azionare per ottenere dalla Regione l’adempimento sulla consegna dei diversivi (la scusa, per il Consorzio, per tassare gli abitanti della città), da tempo richiesta dalle varie Amministrazioni comunali succedutesi. Intanto, sempre ad opera della Confedilizia, è in corso di accertamento la sostenibilità delle ragioni che il Consorzio invoca per l’effettuazione (coi soldi di altri) di opere che pretesemente gioverebbero a difendere Roncaglia (peraltro allagata per un’esondazione di un canale di Bonifica) e San Nicolò, col risultato – fatto noto dalla Confedilizia ai Comuni interessati – che il Consorzio invocherebbe poi senz’altro le opere che si accinge a fare per giustificare la propria pretesa della contribuzione, ciò che ora non può fare se non illegittimamente perché gli “studi” richiamati nel Piano di classifica non autorizzano di certo la richiesta di pagamento».

«La Confedilizia di Piacenza – a difesa dei proprietari di casa e degli enti che non si sono attivati al proposito – ha anche in corso di impugnativa il Piano di classifica ultimamente approvato, nel Consiglio consortile, da Confindustria Piacenza, Associazioni commercianti ed artigiani, Associazioni agricole ed altre varie. L’invito al Comune è comunque, a questo punto, chiaro e netto: mettere da parte il metodo cloroformio, la gente è sveglia, vuole fatti e non giri di parole per tirare avanti. Oltretutto, a Piacenza si voterà tra un anno: e far dormire la gente, ed il Consiglio comunale, per un altro anno, non sarà facile». 

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