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Cronaca

«Torrenti e campi in secca: ecco l’inutilità del Dmv e la necessità degli invasi»

Intervento di Enrico Chiesa, presidente di Confagri Piacenza: «Si è parlato sino allo sfinimento del deflusso minomo vitale senza considerare adeguatamente il carattere torrentizio che gli affluenti del Po hanno da sempre nelle nostre valli»

La siccità 2012 sarà probabilmente ricordata come la peggiore in termini assoluti. In ginocchio non solo le produzioni di mais, soia, barbabietola, pomodoro e uva da vino ma anche gli allevamenti animali. Le piogge secondo le previsioni meteo, nella nostra provincia, potrebbero arrivare nel prossimo fine settimana, quando però nei campi la maggior parte dei raccolti sarà già perduta. Le prime stime a livello nazionale parlano di danni pari al miliardo di euro. La richiesta tempestiva dello stato di calamità naturale è stata avanzata dal Ministro Catania, ma resta da risolvere l’approvvigionamento che ci consegna inesorabilmente nei mercati dell’export.

«I prezzi di oggi non tengono ancora conto di che cosa riusciranno a raccogliere i farmers americani che solo con il mais rappresentano il 35 per cento della produzione mondiale. Le previsioni del dipartimento dell'Agricoltura non lasciano troppe speranze che la situazione possa subire un'inversione di tendenza – commenta Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenza -. In Ohio, Missouri, Iowa, Illinois, Indiana, il 45 per cento dei campi coltivati a mais daranno una produzione definita "scarsa o molto scarsa", mentre per la soia questo tipo di rating riguarda il 35 per cento delle coltivazioni». Barack Obama e il segretario all'agricoltura Tom Visak hanno dichiarato lo stato di calamità naturale consentendo l'avvio delle procedure per evitare la catastrofe di centinaia di migliaia di agricoltori. Mercoledì 1° agosto la situazione era questa: 1.297 delle 3.033 contee degli Stati Uniti erano già nella mappa del disastro da siccità.

«Il cambiamento climatico di cui tanto si è parlato è una problematica concreta e contingente alla luce della quale anche negli Usa si stanno avanzando considerazioni per riprogettare le modalità produttive. Sul nostro territorio la situazione è altrettanto grave e se da un lato ci siamo fortemente impegnati affinché fossero attivate misure d’emergenza, occorre da subito rivedere tutto il sistema d’approvvigionamento idrico del bacino padano in modo da rendere la disponibilità irrigua per le colture, indipendente, per quanto possibile, dall'andamento pluviometrico». In altre province come nel Reggiano si stanno già avanzando ipotesi per la realizzazione d’invasi di grande capacità, così come nella vicina Toscana si pensa ad un potenziamento della diga nel Mugello.  

«Nella nostra provincia si è parlato sino allo sfinimento del deflusso minomo vitale – evidenzia Chiesa – senza considerare adeguatamente il carattere torrentizio che gli affluenti del Po hanno da sempre nelle nostre valli. L’attivazione della procedura per il riconoscimento dell’evento eccezionale, fortemente voluta da Confagricoltura consentirà di accedere al fondo di solidarietà nazionale previsto dal D.Lgs 102/2004. In termini pratici le aziende agricole colpite potranno ottenere l’esonero parziale del pagamento dei contributi previdenziali, assistenziali e fiscali per gli imprenditori e i loro dipendenti; la compensazione in conto capitale o interessi di quota parte della produzione perduta; il trattamento di integrazione salariale per i lavoratori agricoli; l’anticipazione a ottobre del 50% del premio PAC. Ma tutto ciò è imprescindibile dalla programmazione nel medio e lungo periodo sia per quanto riguarda l’uso razionale della risorsa idrica, sia per quanto riguarda il miglioramento genetico delle coltivazioni attraverso l’uso delle biotecnologie e soprattutto per la costruzione d’invasi appenninici non più procrastinabili».

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