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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Toyota, parte la campagna di richiamo a Piacenza: «Nessun allarme»

Telefoni roventi - decine di telefonate giornaliere da venerdì scorso - stanno intasando i centralini dei concessionari Toyota, dopo l'eco mediatica che ha preso la recente campagna di richiamo sui «pedali difettosi». Da oggi partono i controlli nel Piacentino: 1.000 auto coinvolte. I concessionari: «Nessun allarme, le auto sono sicure»

La sede centrale della Toyota
Da semplice «richiamo precauzionale» si è trasformato in una sorta di psicosi collettiva. Titolo a fondo in borsa e paura per gli azionisti. La bomba è scoppiata la settimana scorsa: alcune vetture Toyota hanno «pedali difettosi». Potrebbero rimanere schiacciati, non "limando" la corsa non appena tolta la pressione del piede. Apriti cielo. Anche all'ombra del Gotico non si è scampati alla paura. Prime pagine sulla stampa internazionale e disquisizioni sulla sofisticazione tecnologica - in materia di sicurezza costruttiva - degli stabilimenti del colosso giapponese.

«TROPPA TRASPARENZA» - Abbiamo provato a fare un po' di chiarezza sul tema, parlando con Massimo Morici, titolare di una nota concessionaria Toyota a Piacenza. Innanzitutto Morici non nega, durante la scorsa settimana, «di aver ricevuto decine di telefonate al giorno di gente preoccupata». «La psicosi c'è stata anche qui. Purtroppo - bacchetta la stampa - gran parte della paura è dovuta ai mass media, che hanno ingigantito la questione. In realtà, nel mondo, ogni giorno decine di case automobilistiche fanno richiami: solo che nessuno li rende pubblici. Forse l'errore della Toyota, paradossalmente, è stata la troppa trasparenza... ».

FORSE 1.000 AUTO COINVOLTE A PIACENZA - Sono otto i modelli coinvolti, prodotti in tutt'Europa: AYGO, iQ, Yaris, Auris, Corolla, Verso, Avensis e RAV4. Oggi i primi clienti piacentini sono stati contattati, con l'arrivo degli elenchi dei telai. Si stima, in tutta la provincia, siano un migliaio le auto coinvolte. «Ma attenzione - sottolinea Morici -, la sostituzione, forse, riguarderà il 10% degli interessati: più che altro si tratta di un controllo precauzionale, per vedere se il pezzo si stia deteriorando o meno. Non si hanno notizie di incidenti o di inconvenienti qui in Italia, e nemmeno in Europa. La gente può stare tranquilla». 

   






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