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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Trecento chili di carne avariata nel Bresciano: nei guai un'azienda piacentina

Quasi 300 chili di carne avariata e priva di etichettature posta sotto sequestro dai carabinieri: le indagini partono da Lumezzane, sotto inchiesta un'azienda con sede in provincia di Piacenza. Carne scaduta anche a Brescia e Carpenedolo

I Carabinieri di Lumezzane, in collaborazione con i colleghi del NAS e con l’ASL di Brescia, hanno sequestrato quasi 300 chili di carne di dubbia provenienza e senza l’etichettatura prevista dalla legge, in buona parte addirittura scaduta.  Un blitz ad ampio raggio che coinvolge diversi comuni della provincia bresciana: non solo la ‘capitale’ della Valgobbia ma anche Brescia e Carpenedolo. Tutto comincia dai controlli incrociati negli spazi della macelleria di un supermercato lumezzanese, in Via Monsuello.

Il negozio è di proprietà di un ingrosso di carni della provincia di Piacenza: i militari hanno sequetrato 215 chili di carne senza etichetta, tra questi anche un’ingente quantità di insaccati ormai scaduti. Stesso destino per circa 20 chili di carne bovina recuperati in un camion pronto a scaricare la merce: seppur stipata in una cella frigorifera, era tutta scaduta.

Le indagini si allargano, seguendo sempre la pista dell’azienda piacentina. Proprietaria di altre macellerie in provincia. Tra queste una macelleria di un centro commerciale, in via Giotto a Brescia, dove sono stati sequestrati altri 45 chili di carne senza etichettatura e tracciabilità. Sicuramente scaduta invece la carne poi sequestrata nel magazzino di un altro macellaio, questa volta a Carpenedolo. In tutto 10 chili di merce. I responsabili del supermercato sono stati denunciati per i reati di frode in commercio e detenzione ai fini di vendita di merce per uso alimentare trattate in modo da variarne la composizione naturale.

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