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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Porta Galera / Via Giulio Alberoni

Troppo rumore: multata la luppoleria di via Alberoni. Su Fb la polemica: «Si preferisce il silenzio dello spaccio»

A pochi giorni dall'incontro che doveva inaugurare un nuovo corso per il Quartiere Roma, arriva una tegola inaspettata: la luppoleria Parole di Birra che da pochi mesi ha aperto in via Alberoni e che sta cercando di riqualificare proprio quei giardini tanto belli quanto bistrattati e mal frequentati è stata multata per inquinamento acustico ma non solo

A pochi giorni dall'incontro tra residenti, commercianti e Amministrazione Comunale ai giardini Merluzzo che doveva inaugurare un nuovo corso per il Quartiere Roma, arriva una tegola inaspettata: la luppoleria Parole di Birra che da pochi mesi ha aperto in via Alberoni e che sta cercando di riqualificare proprio quei giardini tanto belli quanto bistrattati e mal frequentati è stata multata per inquinamento acustico ma non solo.

LA POSIZIONE DEL PD, MOLINARI: «LA LUPPOLERIA VA DIFESA SENZA SE E SENZA MA»

Infatti si legge nella comunicazione arrivata ai titolari del locale: «A seguito di richiesta di accertamenti i tecnici di Arpa hanno provveduto ad effettuare i rilievi fonometrici relativi al rispetto dei valori limite acustici ammessi in regime di deroga per attività musicali temporanee presso il vostro pubblico esercizio. Tali rilievi hanno registrato il costante superamento del valore limite consentito. Arpa ha quindi avviato le previste procedure sanzionatorie. Si dispone quindi la revoca dell'autorizzazione di deroga ai limiti di rumore per attività temporanee fino a quando non sarà garantito il costante rispetto dei limiti normativi».

Le reazioni degli avventori, degli amici e di tanti cittadini non si sono fatte attendere su Facebook: "Buon senso e coerenza. Merce sempre più rara", "Molto meglio il silenzio dello spaccio di droga, piuttosto che il rumore della gente per bene...piacentini del c.!!!" , "Finalmente la smetterete di disturbare gli spacciatori", "Comunque si vede che preferiscono i drogati sotto casa a un po di sana musica", "Coraggio. Erano gli stessi che si sono lamentati per gli alpini", "Pieno sostegno ragazzi. Andate avanti, nonostante tutto", "E ti é andata bene che non ti hanno messo le parigine!", "Questo è per ringraziare chi cerca di far rivivere dei giardini noti come giardini di spaccio! Complimenti!".

Anche il consigliere Carlo Pallavicini commenta sul social: «Non mi stupisce: ormai il Pd si contraddistingue solo per divieti e austerità. La prossima mossa sarà il divieto di vendita alcolici nel quartiere, che al di la di quel che può pensare uno del "degrado", significherà  la chiusura di tanti esercizi commerciali».

E così si legge sulla pagina Facebook del locale: «Ultimamente non ci sembra più di servire birre artigianali, ma di lottare contro i mulini a vento. Se, col patrocinio del comune, organizziamo merende letterarie per bambini… ci mandano i vigili a misurare i centimetri di prato calpestabile. Se, con la collaborazione di gestori di altri locali, prepariamo hamburger all’aria aperta con colonna sonora dal vivo… ci mandano l’ARPA a controllare i decibel. Se, per promuovere la lettura a costo zero, posizioniamo delle cassette colorate piene di libri, ci obbligano a occupare il nostro plateatico come se la cultura non fosse pubblica e lo scambio libri appannaggio unicamente dei clienti della Luppoleria. Ma in quale città la libertà intellettuale, le iniziative per animare il quartiere, la buona musica dal vivo e l’attenzione ai bambini vengono scoraggiate o peggio boicottate? “Ognuno ha la città che si merita”, dice qualcuno e allora restituiteci una Piacenza vitale, vivace, curiosa, partecipata e attenta»

E ancora: «Il rispetto non costringe al silenzio, ma lo intreccia con la pluralità delle voci, non impone le esigenze dei singoli, ma si allarga a quelle di tutti. Serviamo birre, ma non incitiamo alla sbronza e proponiamo buona musica, senza inneggiare al chiasso. Ci occupiamo di un locale, ma ci piacerebbe poter contribuire alla vita del quartiere. Non siamo politici, ma cittadini di buon senso che non si tirano indietro e vogliono fare la loro parte. Non chiamateci sognatori perché siamo convinti che sia essere realisti provare a cambiare le cose che non vanno. La prossima volta che ci manderete le forze dell’ordine a controllare la nostra lotta contro i mulini a vento ci troverete sempre qui: tolleranti, perseveranti, entusiasti e lungimiranti con la nostra pinta in mano. Birra consigliata? UTOPIA, la saison di Vecchia Orsa. Cin cin».

E anche l'assessore Stefano Cugini affida a Facebook il suo pensiero: «A volte è frustrante. Tu puoi impegnarti al massimo per affrontare un tema, carico di volontà e buoni propositi. Poi arriva sempre la doccia fredda. E così nel Quartiere Roma: c'è chi preferisce uno spazio dormitorio e cerca in tutti i modi di ostacolare chi tenta di ravvivarlo. Così c'è chi a ogni piè sospinto chiama la Polizia Municipale per verifiche assurde sull'occupazione di suolo pubblico (anche se si parla di plaid stesi sull'erba per intrattenere dei bambini in attività ludico/educative), oppure richiede verifiche all'Arpa per l'inquinamento acustico, il Comune non c'entra niente con questa scientificità di accanimento. In qualche modo ne è parte lesa. Vorrà dire che se alcuni strumenti regolamentari prestano il fianco a queste degenerazioni, bisognerà interrogarsi sulla necessità di cambiarli».

Sfogo amaro per un provvedimento che ha il sapore quasi di beffa, si legge su Facebook: solo sabato scorso per due ore, proprio nel giardino incriminato, gli amministratori hanno incontrato i cittadini e i commercianti che in una zona così difficile, hanno deciso di restare o di fare impresa, per cercare di trovare la formula vincente per riqualificare il quartiere.

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