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Cronaca

Ordina un'impastatrice on line ma le arrivano a casa due vasi (rotti)

Una nuova truffa scoperta dagli uomini della polizia di Sassuolo. A farne le spese una giovane donna di Modena, una di Treviso e una di Piacenza. Pensavano di aver comprato on line un'impastatrice e si trovavano invece nel pacco due vasi (rotti)

Una nuova truffa scoperta dagli uomini del Commissariato di P.S. di Sassuolo. A farne le spese una giovane donna brasiliana residente a Prignano sulla Secchia (Mo) che, navigando sulla rete internet, è stata incuriosita da una vantaggiosa offerta relativa all’acquisto di una macchina impastatrice. Sfogliando le pagine web di un noto sito internet specializzato nella vendita on-line di numerose tipologie di prodotti, l’occhio attento della casalinga si è soffermato, proprio, sul prezzo di vendita proposto per una macchina impastatrice, pari alla somma di € 200,00.

Dopo aver deciso di acquistare tale oggetto, la donna ha effettuato il pagamento seguendo con scrupolo le modalità stabilite dal regolamento del predetto sito internet. Trascorso qualche giorno, presso l’abitazione della cittadina brasiliana, è stato recapitato un pacco contenente, anziché il piccolo elettrodomestico in questione, due vasi in ceramica, peraltro, danneggiati. Recatasi presso gli uffici del Commissariato di P.S. per denunciare quanto a lei accaduto, gli uomini del settore anticrimine hanno immediatamente avviato le relative indagini sulla truffa perpetrata in danno della malcapitata rintracciando, in breve tempo, l’artefice del raggiro, A.A., trentenne di origini bergamasche, con precedenti di Polizia riconducibili ad analoghe truffe.

Da sottolineare che l’episodio in questione non è isolato. Gli scrupolosi accertamenti svolti dagli agenti hanno, infatti, evidenziato che altre due donne, residenti nel trevigiano e nel piacentino, nei giorni scorsi, avevano effettuato un analogo versamento di pari importo (€ 200,00) per acquistare la medesima macchina impastatrice, ovviamente, mai giunta a destinazione. Il truffatore è stato, quindi, denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena, nonché segnalato agli uffici di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Modena, Treviso e Piacenza.

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