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Cronaca

Uffici postali a rischio chiusura: «Chiediamoci se i tagli ai servizi siano l'unica strada»

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha concesso la sospensiva in ordine all'annunciata chiusura di numerosi uffici postali in tutta Italia. Zanardi: «E' una prima vittoria dei sindaci dei Comuni interessati che si sono attivati immediatamente al fine di scongiurare la chiusura degli uffici nel loro territorio»

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha concesso la sospensiva in ordine all'annunciata chiusura di numerosi uffici postali in tutta Italia tra i quali, per quanto concerne la provincia piacentina, gli uffici modulari di Settima (Gossolengo), San Nazzaro (Monticelli), Godi (San Giorgio), Rezzano (Carpaneto).

«E' una prima vittoria dei sindaci dei Comuni interessati - scrive in una nota Gloria Zanardi, consigliere provinciale - che si sono attivati immediatamente al fine di scongiurare la chiusura degli uffici nel loro territorio; con questi amministratori voglio complimentarmi personalmente per avere intrapreso una coraggiosa battaglia al fine di tutelare l'interesse dei propri cittadini anche se, per scaramanzia, "non dire gatto..". Poste Italiane ha sempre improntato l'attività – ed anche il marketing – puntando l'attenzione sulla capillarità delle prestazioni e dei presidi dell'azienda sul territorio, ed ha sempre esaltato la "familiarità" dei servizi, vicini ai cittadini, portando l'immaginario comune a non classificare Poste meramente come una banca o un corriere ma un luogo ove riporre fiducia per la gestione dei propri risparmi».

«Ora - continua la nota - alla luce delle ultime vicende, mi auguro che il Tar confermi nel merito questa decisione preliminare, anche se, auspico che sia direttamente Poste Italiane a rivedere il piano di riorganizzazione degli uffici sul territorio, considerando che molti altri, oltre a quelli sopra citati, sono coinvolti nella nostra provincia: Santimento (Rottofreno), S.Giuliano (Castelvetro), Biana (Ponte dell'Olio) e Vicobarone (Ziano). Io comprendo l'ottimizzazione e la modernizzazione dei servizi, tuttavia ritengo che ormai, all'insegna del risparmio di spesa e della razionalizzazione, pubblico e privato – istituzioni ed aziende – stiano facendo delle scelte che non rispondono più alle reali esigenze dei cittadini e vadano a snaturare il ruolo che tali realtà hanno sempre avuto e su cui si basa il rapporto fiduciario da parte della gente. E, in tutti i casi, ci si domanda se i tagli ai servizi siano realmente l'unica strada per operare una diminuzione della spesa ed un reale efficientamento, soprattutto alla luce di altri costi sopportati, non sempre comprensibili o giustificabili per il cittadino».

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