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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Uova nell’alimentazione e nella gastronomia di scena all’Accademia della cucina piacentina

Uovo fonte della vita, ma anche alimento di straordinarie proprietà nutritive e di impareggiabile duttilità culinaria. Dell’argomento si è trattato all’Accademia della cucina piacentina, nel corso delle consuete serate “a tema” che il sodalizio dedica ai prodotti del territorio

Uovo fonte della vita, ma anche alimento di straordinarie proprietà nutritive e di  impareggiabile duttilità culinaria. Dell’argomento si è trattato all’Accademia della cucina piacentina, nel corso delle consuete serate “a tema” che il sodalizio dedica ai prodotti del territorio. Per l’occasione, in cucina, dove nulla è banalizzato grazie alla creatività dei cuochi- gentleman (Attilio Co’, Pietro Auditore, Silvano Romagnoli e Leone Lambertini), si sono utilizzate uova di gallina, oca, anatra che Lambertini alleva nella propria azienda agricola di Cadeo. Nel primo caso uova azzurre di una gallina di varietà raucana, originaria di Cile e Perù e di “marons”, di color cioccolato.

L’alimentazione è quella della tradizione: un ghiotto pastone a base di grano, farro, crusca e cereali, insomma uova “nostrane”, dai sapori decisi, utilizzate per proporre le classiche uova (d’oca) ripiene (nell’impasto tonno, grana, capperi, cipollotti , basilo ecc), seguite da un risotto “mimosa” con asparagi (forniti dall’azienda del segretario Pierangelo Benzi), e rosso d’uovo grattugiato. Di seguito uova in cocotte con verdure.

In questo caso sull’impasto (ricotta, verdure tagliate a cubetti saltate in padella e fontina), è stato posto un uovo, quindi la cottura a bagnomaria in forno a 180° per 15 minuti. Si serve con bastoncini di pane grigliato. Per concludere il classico dolce piacentino, un buslàn (ciambella).

Ma la gastronomia non è solo senso, gusto del bello e piacere: è soprattutto cultura, ed a completare questo aspetto, ha provveduto il medico Umberto Gandi, nutrizionista ed allergologo che, dopo la presentazione del presidente Mauro Sangermani, con un eloquio scientificamente accattivante, ha “catturato” i numerosissimi soci presenti, prima con una serie di considerazioni di carattere storico- sociale e culturale. Ne ha sottolineato la perfezione nella sua semplicità, quindi ne ha evidenziato le peculiarità nutrizionali dei numerosi componenti, lipidi, proteine, carboidrati, vitamine, Sali minerali.”Un fegato sano produce colesterolo, non vanno somministrate statine dopo gli 80 anni, le proteine contengono aminoacidi essenziali, le donne gravide e gli anziani devono mangiare uova”. Questi alcuni dei motivati consigli del medico che ha pure fornito indicazioni preziose per la lettura delle etichette in tema di rintracciabilità, concludendo che “l’uovo non fa male al fegato, ma solo alla cistifellea, se sono presenti calcoli”.

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