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Cronaca

Vaccinazioni pediatriche, nasce associazione di genitori: «Non chiamateci “antivaccinisti”»

E' nata l'associazione "VaccInformato", che raccoglie una cinquantina di genitori piacentini e si sta attivando proprio in questi giorni con una serie di iniziative legate al sempre più discusso ed attualissimo tema delle vaccinazioni pediatriche

Tutto è cominciato, come accade ormai sempre più di frequente, con la creazione di un gruppo su Facebook. Oggi, a distanza di mesi, da quel gruppo sempre più numeroso è nata l’associazione “VaccInformato”, che raccoglie una cinquantina di genitori piacentini e si sta attivando proprio in questi giorni con una serie di iniziative legate al sempre più discusso ed attualissimo tema delle vaccinazioni pediatriche.

«Quello che ci preme chiarire in prima battuta – spiegano Fabiana Baudo e Silvia Cagnani, fra le mamme fondatrici di VaccInformato – è che non siamo “antivaccinisti”. Sarebbe semplicistico e riduttivo racchiudere in questa definizione che non ci piace le finalità e gli obbiettivi della nostra associazione, che non è nata per boicottare la pratica delle vaccinazioni pediatriche, bensì per fare chiarezza e soprattutto informazione in modo da consentire ai genitori che devono sottoporvi i loro figli di poter scegliere in maniera libera e consapevole».

«Io stessa – spiega Fabiana Baudo – pur essendo una danneggiata da vaccino ho scelto di farne alcuni al mio primo figlio. Non tutti però, e non seguendo il calendario vaccinale standard. Pensiamo che il problema sia proprio questo: ogni individuo è diverso, ha una storia medica familiare e personale, non tutti i bambini possono essere vaccinati a tappeto a 61 giorni di vita. Talvolta infatti alcuni di questi neonati sviluppano in seguito reazioni avverse che difficilmente vengono poi riconosciute come ascrivibili all’inoculazione del vaccino, anche perché i genitori non vengono debitamente informati su quali possano essere. Vorremmo che ad ogni vaccinazione venisse consegnata la scheda unica di segnalazione di sospetta reazione avversa (ADR), che contiene anche l’elenco dettagliato di tutti i possibili effetti collaterali. Questa pratica si chiama Farmacovigilanza, e in Italia manca quasi del tutto. Anche i genitori possono direttamente fare segnalazioni all’Aifa, senza passare per medici ed ospedali, ma molti non lo sanno».

Pochi giorni fa, i rappresentanti di VaccInformato si sono anche rivolti al consigliere regionale Tommaso Foti per capire come muoversi riguardo alla nuova legge emiliano romagnola sull’obbligo vaccinale 0-3 anni riguardante tutti i bambini che frequentino nidi e in generale servizi per l’infanzia: «E’ una legge che investe anche i servizi privati – spiegano – ma la sua applicazione non è ancora ben chiara. Ci sono eccezioni non contemplate, e in generale siamo perplessi sulle motivazioni che hanno portato alla sua approvazione. Se si temono epidemie di pertosse e morbillo, per esempio, come mai queste due vaccinazioni non sono obbligatorie e lo è invece quella per l’epatite B, che è di difficilissima trasmissione fra i bambini? In Romagna un nutrito gruppo di genitori ha già presentato ricorso al Tar, e anche il Codacons sta presentando degli esposti. Vedremo se cambierà qualcosa».

Fra gli appuntamenti più prossimi organizzati da Vaccinformato ricordiamo la proiezione, il 17 febbraio prossimo alle 18,30 al cinema Jolly di San Nicolò, del film documentario “Il ragionevole dubbio. Dubbi sui rischi delle vaccinazioni”; mentre per sabato 25 febbraio alle 15 nell’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano si terrà un incontro organizzato in collaborazione con Auret (Autismo Ricerca e Terapie) dal titolo “Vaccini: l’altra verità” cui parteciperanno la dottoressa Gabriella Lesmo e l’avvocato Roberto Mastalia: «Abbiamo invitato medici di famiglia e pediatri Ausl di Piacenza perché ci sarebbe piaciuto un confronto fra le parti – concludono Baudo e Cagnani – ma fino ad ora abbiamo ricevuto solo rifiuti. Peccato».

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