Verrà ricordato a vent’anni dalla scomparsa, avvenuta il 3 agosto 1994, con un messa in Sant’Antonino mercoledì 30 luglio alle ore 10, l’onorevole piacentino Carlo Tassi, parlamentare per il Movimento Sociale Italiano dal ’72 al ’76 e dall’83 al ’94. Il deputato, tra i più presenti in Parlamento nel corso delle sue legislature, di professione avvocato, era tra i leader nazionali dell'Msi, fondato da Giorgio Almirante. «Amava spendersi per gli altri – così lo ricorda il figlio Marco, consigliere comunale del Pdl – ed era disposto a morire per i suoi ideali in un epoca molto difficile per chi faceva politica». Tassi subì diverse aggressioni, come quando gli spaccarono la testa a sprangate durante un corte del Primo Maggio a Piacenza nel '75. «Sì, era fascista, non lo negava, girava in camicia nera, ma aveva sempre creduto nella democrazia. I suoi valori erano “Dio, patria, famiglia”, temi che sarebbero attuali anche oggi nel panorama politico di adesso. Ha rischiato la vita tante volte: ricordo una volta a Reggio Emilia. Dopo il comizio ci vollero otto macchine della scorta per riuscire a portare a casa la pelle. Io sono grato a mio padre perché ha abbattuto il muro di ipocrisia: oggi non devo fare fatica per parlare in pubblico, né sono costretto a subire episodi di violenza. Voglio ringraziare tutte quelle persone che in questi vent’anni ci hanno dimostrato affetto. Avevo 21 anni quando mio padre morì e non so se sarei riuscito a superare quel momento senza l’affetto delle persone». Marco Tassi vuole ringraziare anche il Comune di Cortemaggiore che – unico in provincia – ha dedicato una via all’ex parlamentare. «È stato un riconoscimento istituzionale che abbiamo apprezzato – spiega il consigliere comunale –, mi chiedo se Piacenza, la sua città, sia matura istituzionalmente per dare un riconoscimento del genere alla memoria di mio padre. Mi auguro che si riesca ad andare oltre gli steccati politici per valutare invece quello che le persone hanno dato alla città». «Alla sua famiglia – spiega la moglie Patrizia Bozzini - ha dato il dono dell’obiettività che ci ispira da sempre. Ci siamo conosciuti da ragazzi, io avevo 16 anni e lui 22, e poi sposati nel 1968. L’ho sempre stimato molto, seguiva l’esempio di suo padre che era stato un militare e aveva un grande attaccamento alla patria e alla famiglia. Carlo inoltre era un vero cattolico».

Tassi perì in un incidente stradale mentre tornava da Roma, dove non era stato eletto alle Politiche del 1994, le prime vinte dal polo di centrodestra con Berlusconi premier. Aveva 56 anni, e il suo seggio andò a un forzista di Bologna. «In questi ultimi vent’anni avrebbe sicuramente – continua il figlio Marco – cambiato le sorti del Paese. La destra aveva in mano finalmente il potere nel ’94: se avessero seguito la strada di Carlo Tassi, ci troveremmo con una destra forte come in Francia, e i giovani sarebbero sicuramente dalla nostra parte. Era un grande politico, oltre che essere l’avvocato di tutti. Gli capitava di difendere in tribunale avversari politici per onor di giustizia. Ci ha insegnato a vivere secondo coscienza – spiega il consigliere – ed era rispettato da tanti. Ricordo le tante cose fatte per il territorio di Piacenza: quando crollò il ponte di Bettola, due ore dopo lui era lì a impegnarsi già per la ricostruzione, s’impegno tanto anche per impedire la discarica di Agazzano. Carlo Tassi ha dato tutto agli altri, ha messo a disposizione la sua vita ed è morto da nullatenente: era un uomo del popolo». Gli amici e parenti lo ricorderanno durante la messa in Sant’Antonino a vent’anni dalla scomparsa.