rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

«Nella neve sul terremoto senza guanti, senza indumenti termici e con mezzi vecchi senza catene»

Vigili del fuoco, dura denuncia del sindacato Cgil. Molinaroli (coordinatore provinciale): «Disorganizzazione anche nei cambi di personale con preavvisi di solo poche ore»

«Infine stiamo assistendo alla disorganizzazione più totale degli ultimi venti anni di storia dei pompieri: infatti le richieste dei cambi personale, di invio di mezzi ed attrezzature avvengono in media due giorni prima del cambio, ma a volte si è visto rimodulare tutto anche poche ore prima del cambio previsto. Questo ci sta ed avviene spesso nelle prime fasi di una calamità ovvero la prima settimana o al massimo i primi 10 giorni, ma non dopo 6 mesi. Chi parte per stare una settimana o dieci giorni via da casa ha diritto di saperlo con un po’ di anticipo, perché il vigile del fuoco è anche un padre, un marito o un figlio che deve accudire i propri anziani genitori come tutte le persone normali. I vigili del fuoco sono sempre pronti ad essere inviati dove necessita il loro intervento, ma ciascuno di loro ha una famiglia ed una vita privata, pertanto sembra doveroso, passata la primissima fase di caos emergenziale, poter contare su una turnazione programmata per tempo e lungimiranza. Al fine anche di dare un buon servizio al cittadino e un efficace soccorso».

«Come tutti sanno infatti - scrive Molinaroli - dal 24 agosto 2016 centinaia di vigili del fuoco alternano la loro incessante opera di soccorso ed assistenza alle popolazioni terremotate del centro Italia. Purtroppo non tutti sanno che la macchina organizzativa del soccorso è drasticamente e pericolosamente deficitaria e non parliamo di uomini e donne che da oltre 7 anni non vedono il rinnovo contrattuale del loro stipendio, ma parliamo di carenze organizzative nelle fasi emergenziali, che comportano gravi conseguenze agli stessi lavoratori, che poi si ripercuotono sui cittadini bisognosi d’aiuto».

«Dopo i primissimi concitati momenti del soccorso diretto alle persone sepolte dalle macerie si sono susseguite fasi più tranquille, ma altrettanto importanti, come il recupero degli effetti personali di prima necessità, recupero di beni storici, messa in sicurezza di edifici e ripristino della parte viabilistica ecc… Tutto questo purtroppo rientra nella normalità dei vigili del fuoco, ma la CGIL VVF nazionale già da tempo avvertiva, inascoltata, tutti gli organi ministeriali che qualche cosa stava cambiando in peggio».

Prosegue la nota: «Quando avviene una calamità nazionale, sul luogo dell’evento viene istituito un vero e proprio comando dei vigili del fuoco, con tanto di campo base, mezzi, uomini, attrezzature ed una catena dirigenziale che si dedica totalmente ed esclusivamente all’evento. Cosi facendo si ha sempre il polso della situazione h24 e direttamente sul posto organizzando il lavoro, le emergenze e la logistica in tutte le sue necessità. Bene, questo è quello che è successo fino al terremoto dell’Emilia Romagna ed ha sempre funzionato negli anni, mentre con questa ultima calamità i vertici hanno deciso di fare diversamente, ovvero di far decidere e coordinare tutto l’evento ai due comandanti VVF Provinciali di Macerata e di Ascoli Piceno che non hanno né le strutture né le possibilità organizzative di poter gestire un simile evento mantenendo contemporaneamente l’operatività ordinaria dei propri comandi mandando, di conseguenza, in crisi tutto l’apparato del soccorso».

«Inoltre siamo di fronte ad un evento a dir poco straordinario, tre terremoti di fortissima intensità e tutti nelle stesse zone, a cui si aggiungono condizioni ambientali decisamente proibitive. Alcuni paesi si trovano ad altitudini ben superiori ai mille metri e diventa difficile credere che lì non possa nevicare in inverno. Per il terremoto i Vigili del Fuoco poco possono fare, se non cercare di contenere le conseguenze a posteriori, mentre per le conseguenze delle condizioni climatiche e l’organizzazione si potrebbero migliorare».

«Tutto questo - conclude la nota - avviene nel silenzio, perché nonostante tutto, i vigili del fuoco fanno il loro lavoro anche se sottopagati con mezzi vetusti e con dotazioni inadeguate, mentre lo Stato fa bella figura facendo vedere e sentire la sua presenza alla gente nascondendosi dietro i Pompieri, tanto i Vigili del Fuoco ci sono sempre e non si tirano mai indietro. Questo comunicato di denuncia è rivolto a chi ha la possibilità e l’autorità di poter cambiare le cose, ovvero dare una qualità lavorativa più dignitosa a chi rischia la propria vita tutti i giorni per gli altri dandogli nel contempo gli strumenti più adeguati possibili per soccorrere ed assistere tutta la popolazione. Purtroppo le ultime riforme hanno praticamente eliminato ogni tipo di contrattazione tra sindacato e Amministrazione limitandosi a delle semplici informative, ma la mancanza di confronto produce solo guai e problemi ed i fatti lo dimostrano».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

«Nella neve sul terremoto senza guanti, senza indumenti termici e con mezzi vecchi senza catene»

IlPiacenza è in caricamento