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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Corte Brugnatella

Violentata in Trebbia, chiesti sei anni per due ragazzi cremonesi

L'accusa è di violenza sessuale di gruppo. I difensori, invece, hanno chiesto l'assoluzione. La vicenda era avvenuta nell'estate 2010 a Cortebrugnatella. Vittima una trentenne

Sei anni di reclusione per violenza sessuale di gruppo. E’ la pena chiesta del pm Emilio Pisante nei confronti di due trentenni cremonesi accusati di aver abusato di una trentenne mentre si trovano in camping lungo il fiume Trebbia, nell’estate del 2010. I difensori degli imputati, invece, hanno chiesto l’assoluzione. Il processo è stato rinviato dal presidente del collegio, Italo Ghitti, per le eventuali repliche e per la lettura della sentenza. La parte civile che assiste la vittima ha chiesto 150mila euro di risarcimento.

I tre erano in vacanza a Cortebrugnatella e avevano piantato una tenda sulla riva del Trebbia. Da un giorno il terzetto era arrivato in Alta Valtrebbia. Il giorno dopo avviene la violenza, mentre, secondo le accuse, la ragazza sarebbe stata addormentata e dopo una serata trascorsa tra barbecue e birre. La ragazza, comunque sconvolta, si era recata all’ospedale di Brescia. I sanitari - secondo i referti medici - riscontrano tracce di un rapporto sessuale, ma non quelli di una violenza.  E questo è stato un punto più volte sottolineato dalla difesa.

Nonostante la vergogna e la rabbia, la giovane, sostenuta da un’amica, aveva presentato una denuncia ai carabinieri di Cremona, ma lo fa solo dopo alcuni mesi, quasi alla scadenza dei termini previsti dal codice (per la violenza sessuale c’è tempo sei mesi e non tre come per altri reati).

Secondo i difensori dei due ragazzi, invece, la violenza non ci sarebbe stata. Francesco D’Andria, avvocato del Foro di Milano, ha negato il fatto e ha più volte evidenziato come la perizia medica non parlasse mai in modo chiaro di violenza.

L’avvocato Giovanni Benedini, del Foro di Cremona, ha affermato che non ci sono prove dell’abuso. In ogni caso, secondo il legale, i ragazzi avrebbero interpretato in un certo modo alcuni segnali della ragazza, frutto di più fattori che avevano caratterizzato la serata in riva al fiume.

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