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Cronaca

Violentata per anni in casa da quando aveva 12 anni: arrestati zio e fratello maggiore

E’ una vicenda agghiacciante quella vissuta da una ragazzina di 15 anni che negli ultimi tre anni ha subito violenze sessuali dallo zio e dal fratello maggiore. Alla fine la polizia è riuscita a guadagnare la sua fiducia e ad aiutarla a uscire da questo incubo che però la segnerà per tutta la vita. In carcere, con l’accusa di violenza sessuale, sono finiti un uomo di 39 anni, lo zio, e il fratello 21enne della vittima

E’ una vicenda agghiacciante quella vissuta da una ragazzina di 15 anni che negli ultimi tre anni ha subito violenze sessuali dallo zio e dal fratello maggiore. Alla fine la polizia è riuscita a guadagnare la sua fiducia e ad aiutarla a uscire da questo incubo che però la segnerà per tutta la vita. In carcere, con l’accusa di violenza sessuale, sono finiti un uomo di 39 anni, lo zio, e il fratello 21enne della vittima. Entrambi originari della Costa d’Avorio «ma integrati nel tessuto sociale Piacentino da tempo» spiegano in procura della Repubblica a Piacenza. 

Ad accorgersi di qualcosa che non andava è stata la psicologa della scuola che la ragazzina frequenta nel Piacentino. Sono stati raccolti alcuni piccoli segnali di disagio che la bambina lanciava, anche indirettamente, e di cui anche le sue compagne di scuola si erano accorte. Da questo momento è stata subito interessata la questura, in particolare la sezione minori della squadra mobile di Piacenza che, con il coordinamenti del pubblico ministro Antonio Colonna, ha avviato una lunga serie di indagini. «Si è trattato di attività complesse - hanno aggiunto Colonna e il capo della Procura Salvatore Cappelleri - fatte di audizioni protette, colloqui, registrazioni, intercettazioni». Tutto si è reso necessario per cercare di dare forma a un quadro di distruzione famigliare che aveva portato il papà e la mamma della ragazzina a non accorgersi di ciò che avveniva all’interno delle mura domestiche. 
Le prime violenze, quando la vittima aveva 12 anni, sono arrivate dallo zio che abita con la famiglia. «Si era addirittura instaurata una relazione sentimentale con lo zio» dicono gli inquirenti, fin quando il fratello maggiore, dopo aver scoperto gli abusi, invece di denunciare la situazione ne ha approfittato lui stesso, ricattando la sorellina e obbligandola ad avere rapporti sessuali anche con lui sotto il ricatto: «Se non fai come ti dico - le avrebbe detto - vado a dire a tutti quello che hai fatto».

L’abilità investigativa e relazionale degli agenti della sezione minori ha però fatto sì che la giovane alla fine si confidasse con la polizia, permettendo fin da subito il suo trasferimento in una comunità protetta, e successivamente al gip di Piacenza di firmare le due ordinanze di custodia cautelare in carcere per lo zio e il fratello.
«Nel momento in cui la famiglia frana - ha aggiunto Cappelleri - diventa terreno fertile per le violenze. Fortunatamente esistono però tessuti istituzionali pronti a farsi carico delle giuste contromisure e a fare da tramite con la polizia giudiziaria. In questo caso specifico con la sezione minori della squadra mobile che è sinonimo di alta professionalità in questa materia delicata».

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