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Cronaca Caorsana / Strada Caorsana

Rientrata la protesta all'Ikea ma i facchini rimangono sul piede di guerra

E' ripresa questa mattina, ed è tuttora in corso, la protesta dei facchini che lavorano all'Ikea. I lavoratori, tutti stranieri, chiedono l'applicazione del contratto e hanno bloccato l'ingresso del magazzino al polo logistico

«Vogliamo i nostri diritti». Uno slogan che tutti ormai conoscono bene, scandito nella mattina del 24 ottobre da una quarantina di lavoratori immigrati impiegati all'interno del deposito centrale dell'Ikea, al polo logistico.

Sostenuti dai Cobas, i facchini puntano ancora una volta il dito sulle - a loro dire - pesanti irregolarità contrattuali all'interno dell'azienda, con buste paga irregolari, pagamenti in nero, turni di lavoro e altro ancora. Lo stesso, insomma, avvenuto l'anno scorso per i lavoratori della Tnt di via Dossarelli.

Dalle prime luci dell'alba i facchini si sono raggruppati nuovamente davanti a uno degli ingressi principali dell'Ikea impedendo il passaggio dei mezzi. Con striscioni e cori, stanno tuttora picchettando l'ingresso. Inizialmente sembra che avessero concordato con la questura, che sta controllando la situazione dal punto di vista dell'ordine pubblico, di terminare la protesta introno alle 10,30. Ma così non è stato.

Anzi proprio a quell'ora si sono vissuti i primi momenti di tensione quando un mezzo ha cercato di oltrepassare il blocco dei lavoratori. Polizia e carabinieri stanno tenendo d'occhio la situazione.

AGGIORNAMENTO ORE 16.30 - I facchini dell'Ikea hanno cominciato a lasciare entrare i camion al deposito centrale della multinazionale svedese. Hanno interrotto lo sciopero iniziato questa mattina presto. Hanno però annunciato altri scioperi nei prossimi giorni. Un reparto mobile della polizia è giunto al magazzino dell'Ikea.

IL VIDEO - LA PROTESTA DAVANTI AI CANCELLI IKEA

Facchini in protesta, tensione all'Ikea ©ilPIacenza

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