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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

Zandonella e Giunta definiti “nazifascisti”, al via il processo per diffamazione

Imputati tre piacentini che il 25 aprile 2018 avevano esposto striscioni con scritte contro l’assessore e il sindaco

“L’assessore Zandonella organizza raduni nazifascisti” e “La giunta Barbieri chiude spazi sociali e li assegna ai nazifascisti”. Le due scritte erano comparse su altrettanti striscioni, il 25 aprile 2018, in occasione della Festa della Liberazione, alla presenza delle autorità e di circa 800 persone. Con l’accusa di diffamazione, è cominciato il processo nei confronti di tre persone, una ragazza piacentina di 24 anni, e due uomini di Piacenza, rispettivamente di 54 e 21 anni. Nell’udienza davanti al giudice Sonia Caravelli, pm Antonio Rubino, l’assessore Luca Zandonella si è costituito parte civile con l’avvocato Sara Soresi. I tre imputati sono difesi dall’avvocato Eugenio Losco, del Foro di Milano.

Il processo, dopo l’apertura è stato rinviato in aprile per sentire i testimoni delle parti. La vicenda era avvenuta due anni fa e le celebrazioni era state riprese dalla stampa che aveva fotografato e filmato gli striscioni. Una protesta dell’estrema sinistra nei confronti di una giunta ritenuta, secondo vecchi schemi, troppo di destra. L’assessore Zandonella aveva presentato un esposto alla procura facendo scattare l’inchiesta del sostituto procuratore Matteo Centini. Al termine delle indagini, i tre erano stati rinviati a giudizio con l’ipotesi di accusa di diffamazione. La procura ha contestato anche il quarto comma del reato di diffamazione: offesa a un corpo politico o amministrativo. Il Centro ControTendenza aveva pubblicato sul proprio sito l’avviso di conclusione indagini scrivendo che tre compagni erano stati denunciati dall’assessore Zandonella.

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