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Carlo Devoti è ambasciatore regionale dell'Accademia Olimpica Nazionale Italiana

Lo spirito olimpico potrebbe portare al Festival della Gioventù delegazioni di stati politicamente conflittuali: le due Coree, Turchia e Grecia

Quando De Coubertin affermò che “l’importante è partecipare” voleva spiegare che non importa che qualcuno sia più “bravo” di me, l’importante è che io mi comporti come meglio posso, in conformità a come sono e faccia di tutto per presentarmi al successivo appuntamento con maggiori abilità e possibilità di riuscita, magari imparando ciò che fanno quelli più “bravi”. A ricordare questo concetto che anima lo spirito olimpico, è Carlo Devoti che - oltre ad essere l’instancabile animatore del Festival Internazionale dei Giovani che per tre lustri ha avuto base logistica a Ferriere e che da alcuni anni ha base logistica a Berceto in provincia di Parma - da alcune settimane è stato nominato Ambasciatore regionale dell' Accademia Olimpica Nazionale Italiana, (Aoni) fondata nel 1987 sotto l'egida del Conie dell'Accademia Olimpica Internazionale. Ne sono membri ex atleti, tecnici, dirigenti e studiosi, cooptati nella  Accademia per meriti acquisiti nel campo dello sport, della cultura, degli studi e delle ricerche sulla sua storia e che, nel loro impegno sportivo e sociale, abbiano onorato i principi originari dell'olimpismo. 

«Sono sempre stato convinto assertore del valore dell'Olimpismo e del suo spirito olimpico e ho accolto con gioia e orgoglio questo riconoscimento proposto dal Presidente Mauro Checcoli (due medaglie d'oro alle Olimpiadi di Monaco) e da Gianfranco Carabelli, presidente della Accademia dei Maestri dello Sport», confida Carlo Devoti. «La nomina - continua - mi stimola ancor più ad adoperarmi affinché lo sport possa preservare e promuovere concretamente la sua carica educativa: quel "citius, altius, fortius a cui tende lo spirito Olimpico. Le Accademie Olimpiche di ogni paese, insieme e in sintonia con i rispettivi Comitati Nazionali Olimpici, caratterizzano il proprio impegno culturale per diffondere tra le giovani generazioni occasioni di ricerca riflessione, confronto e di diffusione dei valori originari delle Olimpiadi.  E’ opinione abbastanza condivisa che l'avvicinamento fra le due Coree nelle recenti Olimpiadi invernali di Seul sia stato favorito , dallo spirito olimpico di strumento di pace e di fratellanza universale». L’essere membro della Accademia Olimpica Nazionale Italiana apporta una ulteriore credenziale a quelle già conquistate sul campo e faciliterà ancor più l’amichevole convivenza di rappresentanze di nazioni in situazioni conflittuali.  In questa direzione la prossima estate, oltre all'abituale programma artistico è previsto l'arrivo di una delegazione cipriota formata da giovani Turchi e Greci che vivono separati in due stati.

Andrea Cavallari, piacentino, figlio del compianto giornalista Alberto che a Bettola trascorreva parte delle sue vacanze famigliari, si sta adoperando, in qualità di ambasciatore di Cipro, affinché questa missione di pace  possa avverarsi. Un altro lavoro di elevato profilo “Olimpico” si rivolge alle due Coree: tramite la delegazione italiana dell' Unesco a Parigi e ad alcune personalità coreane, stiamo adoperandoci per avere una Delegazione artistica e sportiva formata da giovani delle due Coree. Lo sport ha regole ma non ha barriere e specialmente quello olimpico riesce ad unire le Nazioni e i loro  uomini sotto l’unica bandiera del valore della persona, al di là di ogni differenza di razza, interculturale o politica. Il nostro progetto Vivas, acronimo di Vivere I Valori con l'Arte e lo Sport, fonda le sue radici nello Spirito Olimpico. Tale spirito ebbi modo di viverlo a Monaco di Baviera, durante le Olimpiadi  del 1972, come spettatore molto partecipe, ospite del Villaggio della Gioventù Olimpica. Tale esperienza mi stimolò a riproporla più tardi, come mission, ai  circa 2000 giovani che da 35 anni sono protagonisti del nostro Festival. 

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