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Casa, a Piacenza uno sfratto al giorno: pronto un bando da 774mila euro

Presentato dagli uffici comunali e dall’assessore al welfare Stefano Cugini il “superbando” da 774mila euro per contrastare l’emergenza abitativa, gli inquilini morosi incolpevoli e favorire l’accesso alle abitazioni in locazione

«Stiamo parlando – illustra l’assessore al welfare Stefano Cugini - di un unico bando che esce in sincrono: abbiamo messo da parte quelle che erano esigenze organizzative interne per questo “superbando”. Sono 774mila euro che investiamo con il plauso dei sindacati». Il bando è diviso in tre: 138mila per l’emergenza abitativa, 155mila a favore dei morosi incolpevoli e 480mila per il fondo per l’accesso alle abitazioni in locazione. Perché unire tre bandi in uno? «La scadenza – continua Cugini - per assegnare questi fondi era il 31 dicembre 2015, e avrebbe dato ai cittadini meno tempo per sfruttare l’occasione. Così usciamo il 20 ottobre, e si hanno 40 giorni a disposizione per fare domanda per tutte e tre le tipologie. Ci si può iscrivere per tutti e tre, se alcune risorse non saranno destinate, potremmo in seguito reinvestire in qualche altro progetto».  

«L’emergenza abitativa – descrive Laura Vlacci - è il primo bando redatto. È rivolto a chi detiene un Isee minore o uguale a 17.154,30 euro, e sono esclusi coloro che hanno già beneficiato di contributi per questo tema e chi si è visto assegnare alloggi Erp. Il bando è rivolto agli inquilini inadempienti da oltre sei mesi (a causa di perdita del lavoro, cassaintegrazione, decesso di un familiare, non autosufficienza). C’è un contributo massimo di 3mila euro per il proprietario che sottoscrive la sospensione dello sfratto».

Il secondo bando riguarda gli inquilini morosi “incolpevoli”, ovvero che si trovano in una situazione di disagio a causa degli stessi motivi dell’inadempienza dell’emergenza abitativa. «Si può richiedere – continua Vlacci - il contributo di fronte a una morosità con l’atto di sfratto esecutivo già sottoscritto. Il valore di Isee in questo caso è fissato a 26mila euro. Il proprietario decide di firmare un contratto di concordato con il proprietario. Per un provvedimento di rilascio esecutivo sono a disposizione 3500 euro. Per una ridotta capacità economica, si può ricevere 2mila euro per la stipula di un nuovo contratto. 3mila euro invece per il proprietario che differisce di almeno sei mesi l’esecuzione del provvedimento di rilascio. I soldi – chiarisce - vanno sempre al proprietario, mai al conduttore.  Vi sono criteri preferenziali: Il bando valuta la condizione economica del nucleo familiare, la presenza di ultrasettantenni, di invalidi e se la famiglia è di nuova formazione (coniugati da meno di 4 anni e con massimo 35 anni). Anche qua sono esclusi coloro che sono già assegnatari di alloggi Erp».

Il terzo bando interviene sugli accessi ad abitazioni in locazione. «Qua – continua Vlacci -  i valori Ise e Isee vengono messi in rapporto al canone di locazione annuo: non si deve disporre di un patrimonio mobiliare superiore ai 35mila euro.  È un finanziamento a pioggia, non c’è una classifica, chi ha requisiti necessari – al contrario degli altri due bandi - riceve sicuramente il finanziamento». «Il contributo minimo – continua Massimo Feltrinelli - sarà di 50 euro, è un bando che gestiamo da 14 anni, che riceve risorse regionali sempre minori e fa fronte a una media di 1300 domande circa, comunque il contributo massimo è stato di qualche centinaio di euro».

Per presentare domanda – dal 20 ottobre al 28 novembre -  ci si può rivolgere all’Informasociale di via Taverna 39 e di via XXIV Maggio ai civici 26/28 e agli sportelli del protocollo generale di via Beverora 57. «Questo bando – ha spiegato Cugini - dimostra l’attenzione massima dell’Amministrazione sull’emergenza abitativa. Sono sempre di più le situazioni di crisi, e le graduatorie Erp aumentano. Queste erano risorse regionali che abbiamo tenuto da parte e voluto erogare in un unico momento.  Il disagio è un aumento, perciò cerchiamo di rispondere, facendo diminuire le liste d’attesa e muovere un po’ il mercato degli affitti». «C’è uno sfratto al giorno a Piacenza – spiega Luigi Squeri - è un dato importante. Gli interventi fanno fronte a spese di locazione delle famiglie a basso reddito. I numeri in nostro possesso ci dicono che questo problema è in aumento: aumentano le richieste delle persone ai nostri servizi sociali, ma anche i dati degli sfratti. I primi due interventi cercano di intercettare situazioni di morosità e vogliono favorire la mobilità. Abbiamo preso alcuni fondi avanzati da un bando del 2013 e reinvestiti sul problema».

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