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Cultura

Celebrati i Farnese con un convegno a 460 anni dall’inizio della costruzione del palazzo

Storia e attualità della dinastia Farnese presentata in un convegno di livello internazionale in occasione del 460esimo anniversario dell’inizio della costruzione del palazzo della storica casata

La storia di Palazzo Farnese, residenza della dinastia ducale sino all'estinzione dei Farnese nel 1731, inizia nel 1558 quando i duchi Ottavio e Margherita danno inizio alla costruzione del loro palazzo affidandone il progetto a Francesco Paciotto. Il progetto prevedeva l'abbattimento della trecentesca Cittadella, voluta da Galeazzo Visconti, di cui rimane la parte ovest con la porta, i merli e due torri. I lavori, affidati in seguito a Jacopo Barozzi detto il Vignola, furono sospesi nel 1602 e venne portata a compimento solo la metà del progetto originale. Costituito da tre piani intervallati da due mezzanini e da un vasto seminterrato, al pianterreno e al primo piano due eleganti logge si affacciano sul cortile interno con nicchie angolari ed esedre. Nell'insieme si apprezzano del Palazzo le ariose volumetrie ben valorizzate dal restauro architettonico. In quanto ai tesori d'arte un tempo custoditi, dopo che, nel 1731, Carlo di Borbone divenuto re di Napoli, portò con sé, nella città partenopea, quadri, mobili, arazzi, il palazzo subì un rapido e inarrestabile declino; venne utilizzato come caserma dagli austriaci, occupato dalle truppe napoleoniche e dopo la seconda guerra mondiale adibito a rifugio per famiglie di sfollati. Solo nel 1965 iniziò la difficile e onerosa opera di recupero. Il complesso vignolesco di Palazzo Farnese ospita ora i Musei Civici con la Pinacoteca, il Museo delle Carrozze, la sezione Archeologica e il Museo del Risorgimento.

Considerato il forte legame della città di Piacenza con il palazzo simbolo della dinastia farnesiana, divenuto oggi centro propulsore della vita culturale piacentina, il Comune di Piacenza in collaborazione con l’Istituto Araldico Genealogico Italiano – che nell’occasione ha ricordato il 25esimo anniversario della sua fondazione -  ha organizzato un importante convegno internazionale di studi per celebrare il 460esimo anniversario dell’inizio dell’edificazione di Palazzo Farnese, trovando l’adesione di relatori di rilevante profilo.

L’accurata macchina organizzativa è stata progettata e condotta dalla dottoressa Antonella Gigli, Direttore Musei Civici di Palazzo Farnese, per conto del Comune di Piacenza e dal prof. Marco Horak per conto dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano.  I lavori sono stati aperti dal duca Diego de Vargas Machuca – presidente di Famiglie Storiche d’Italia e presidente della Real Deputazione del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (ordine strettamente legato ai Farnese e ai Borbone); dal principe Maurizio Ferrante Gonzaga del Vodice di Vescovato, vice-presidente di Famiglie Storiche d’Italia e dal conte Pier Felice degli Uberti, presidente dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano e studioso fra i più noti a livello internazionale nell’ambito delle scienze ausiliarie e documentarie della storia, come appunto la genealogia e l’araldica. Nella presentazione è stata data rilevanza all’importante patrocinio concesso al convegno dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, quale primo evento rientrante fra quelli programmati per l'Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018.

Il primo contributo offerto all’attenzione del folto e interessato pubblico che ha gremito la platea della Sala dedicata a Pier Luigi Farnese, è stato presentato da Mariano Andreoni che ha trattato il tema “I tesori dei Farnese legati alle strategie matrimoniali”, evidenziando come le ricche raccolte farnesiane di oggetti d'arte sono il risultato di varie acquisizioni effettuate nell'ambito di tre diversi ruoli ricoperti dalla famiglia Farnese: il ruolo di famiglia romana legata alla Chiesa - la famiglia poteva infatti vantare un Papa e cinque cardinali -  il ruolo di sovrani del ducato di Parma e Piacenza che ha contato otto duchi e infine il ruolo di famiglia esperta di strategie matrimoniali. Andreoni si è occupato particolarmente di questo terzo ruolo, mettendo in evidenza gli oggetti d'arte che passarono nell'asse ereditario dei Farnese attraverso i diversi matrimoni con membri delle più altolocate famiglie europee.

Ben dodici le successive relazioni; in questa sede ci è possibile richiamarne  solo i titoli; contiamo però di riprendere in un successivo articolo i contributi di interesse altalenante tra lo storico e l’attualità e alcune sulla “messa a fuoco” della figura di Pier luigi Farnese che, in antitesi  alla vulgata storica, testimoniano come il duca di Piacenza e Parma in realtà non fosse un tiranno, ma pur avendo tanti difetti, ebbe pure pregi politici e una certa vocazione al buon governo  cercando, in particolare, di limitare i privilegi dei nobili piacentini.

Mimma Berzolla ha trattato con grande efficacia l’interessante tema “Una questione dinastica: dai Farnese ai Borbone” - Giorgio Eremo, ha incuriosito il pubblico attraverso la relazione “Vicende e curiosità legate al palazzo Farnese di Piacenza e ai suoi artefici” - Alberto Lembo ha presentato vicende militari poco note attraverso il tema “Il Reggimento Costantiniano nei Balcani a sostegno delle forze imperiali e venete nella campagna del 1716 contro i Turchi” - Alfono Marini Dettina ha proposto un approfondimento su “I Farnese e l’Ordine Costantiniano”. Eugenio Gentile ha presentato un’approfondita analisi, corredata da belle immagini, su “Il castello di Pier Luigi Farnese: da simbolo di tirannia a bene culturale”, infine Maurizio Polelli ha presentato “I documenti genealogici dell’epoca farnesiana utili alla genealogia familiare”.

Nel pomeriggio i lavori sono ripresi con Bartolomeo Valentini che ha presentato un’innovativa e sperimentale ricostruzione della personalità di alcuni membri della famiglia dinastica dal titolo “La Morfopsicologia dei Farnese” - Paolo Zampetti ha ricordato la figura più prestigiosa della casata farnesiana con la relazione “Paolo III Farnese e la sua discendenza nei sovrani d’Europa “- Stefano Pronti, noto anche per i suoi studi storici afferenti la cucina a Piacenza e in Italia, ha presentato l’interessante tema “La tavola dei Farnese e della Corte (1568, 1653)” - Manuel Ladron De Guevara I Isasa, accademico spagnolo, ha trattato aspetti della storia farnesiana legati alla casa reale spagnola con il tema  “La Familia Farnese; su heráldica en el Escudo de los Reyes de España”.

Poi Marco Horak ha proposto una revisione storica della figura del duca Pier Luigi, nel solco di importanti e ancora recenti studi di Aldo Ricci e Marzio dell’Acqua, e dei rapporti con la nobiltà locale, in particolare con la storica casata dei Dal Pozzo Farnese, attraverso la relazione “L’importanza delle alleanze locali nella gestione del potere: il caso dei Dal Pozzo, poi Dal Pozzo Farnese” seguito dalla prestigiosa conclusione di Pier Felice Degli Uberti, che ha analizzato la configurazione di alcuni stemmi farnesiani dentro e fuori dal ducato di Parma e Piacenza.

Le fasi successive al convegno

I relatori dovranno consegnare la propria relazione scritta allo IAGI – Istituto Araldico Genealogico Italiano – entro il 30 giugno prossimo, affinché il Comitato Scientifico del Convegno possa procedere alla revisione delle stesse e alla loro pubblicazione entro la fine del 2018. Pertanto, gli appassionati di storia e tutti coloro che hanno a cuore le vicende della città di Piacenza legate alla dinastia farnesiana, potranno leggere a fine anno gli atti del  convegno tenutosi nella nostra città, la cui importanza  è testimoniata, oltre che dal profilo dei relatori, dall’interesse evidenziato dal folto pubblico intervenuto e dal fatto di essere stato il primo appuntamento di una quadrilogia congressuale che dalla nostra città proseguirà a Napoli il 22 settembre, a Palermo il 10 novembre di quest’anno, per poi concludersi a Madrid nel 2019. Il fine è quello di compendiare studi passati e recenti sulla dinastia Farnese, dalle origini e  all’ascesa, che l’ha portata a  governare il ducato di Parma e Piacenza dal 1545 al 1731, lasciando  importantissime tracce del suo passaggio, fino alla sua estinzione, avvenuta con Elisabetta Farnese regina di Spagna e il passaggio alla dinastia Borbone, avvenuto in virtù del matrimonio di Elisabetta con Filippo V re di Spagna. La dinastia farnesiana, sotto il profilo araldico, è tuttora rappresentata attraverso i celebri “sei gigli farnesiani d’azzurro in campo d’oro” che compaiono tuttora nei blasoni della Famiglia Reale Spagnola, così come negli stemmi di molte altre dinastie e famiglie storiche europee.

Da sottolineare il prestigio dei componenti il Comitato Scientifico – organo unico per tutti i quattro convegni – che è formato da studiosi di diverse nazionalità e segnatamente:

Presidente d’Onore S.A.R. la principessa Maria Teresa di Borbone Parma

Pier Felice degli Uberti, AIG, AIH, ICOC, IIGH, presidente

Paulo Fernando de Albuquerque Maranhão (Brasile)

Luigi de Anna, ICOC

Giovanni Buttarelli,

Landolfo Caracciolo di Melissano,

Bruce Drurie, AIG, IIGH (Regno Unito) 

Stanislaw Dumin, AIG, aih, ICOC, IIGH (Russia)

Domenico Ferrari Cesena 

Eugenio Gentile

Antonella Gigli

Maurizio Gonzaga del Vodice di Vescovato

Marco Horak, AIG, ICOC, IIGH

Manuel Ladron de Guevara i Isasa, AIG, IIGH (Spagna)

Manfredi Landi di Chiavenna, ICOC

Alberto Lembo, aig, ICOC

Carlo Emanuele Manfredi, ICOC 

Manuel Pardo de Vera y Díaz, AIG, IIGH (Spagna)

Stefano Pronti

Denis Racine, AIG (Canada)

Roger Rossell (Andorra)

Michel Teillard d’Eyry, AIG, ICOC, IIGH (Francia)

Carlo Tibaldeschi, AIG, AIH, ICOC, IIGH

Diego de Vargas-Machuca, ICOC

Dirk Weissleder, aig, IIGH (Germania)

(Le abbreviazioni riguardano le seguenti  organizzazioni:

AIG Académie Internationale de Généalogie - AIH Académie internationale d’Héraldique - ICOC International Commission for Orders of Chivalry - IIGH Instituto Internacional de Genealogia y Heraldica)

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