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Cultura

Ersilio Tonini, il vescovo-cardinale che raccontò in tv i temi scottanti della quotidianità

Presentato e distribuito a Palazzo Galli il libro di Nicola Lugaresi dedicato all’Eminente Prelato

La Banca di Piacenza ha presentato a Palazzo Galli-Salone dei depositanti, il libro “Ersilio Tonini, il Vescovo giornalista”, pagine 144 in formato cm. 16,7x24, edito da Edizioni Moderna. La firma è di un giovane, Nicola Lugaresi classe 1990, che alla figura di Tonini, nel 2015, ha dedicato la tesi di laurea in Scienze Storiche. L’elaborato è poi risultato vincitore del premio in memoria di Ersilio Tonini (1914-2013) e dopo trasformata nel libro che ha, in allegato, il video dell’intervista a Piergiorgio Vallonetti, resa dal cardinale Tonini il 20 luglio 2012 in occasione del suo 98esimo compleanno. Libro e CD sono stati realizzati con il contributo di Banca di Piacenza, Diocesi di Ravenna e Cooperativa sociale Solco.

Al saluto introduttivo del Presidente esecutivo della Banca avv. Corrado Sforza Fogliani, è seguito il dialogo di don Davide Maloberti, direttore de Il Nuovo Giornale, con l’autore. “No, non me l’aspettavo – racconta Lugaresi – lo studio è partito come un progetto di tesi che voleva aprire un nuovo campo d’indagine, non pensavo di pubblicarlo”. Lugaresi, il cardinale non ha fatto in tempo a conoscerlo, ma la sua figura è riuscita ad affascinarlo ugualmente: “Sono nato il 28 settembre 1990, proprio il giorno in cui lui rese pubblica la sua rinuncia all’episcopato di Ravenna e dopo non l’ho mai incontrato”.

E’ stata l’immagine pubblica di Tonini a fargli scegliere l’argomento di tesi dominato dalla grande capacità comunicativa del cardinale che, negli anni della crisi del post-Concilio, ha saputo mettere insieme animi diversi all’interno della diocesi, con uno stile pastorale fuori dagli schemi, in grado di dare un futuro alla Chiesa di Ravenna. “Partiva dall’attualità, dal dialogo con i giovani per spingere la Chiesa nel futuro; aveva una visione a 360 gradi della società contemporanea”.

Il "vescovo-giornalista" è stato elevato alla dignità di "Principe di Santa Romana Chiesa" da san Giovanni Paolo II nel concistoro del 26 novembre 1994, in riconoscimento alla sua attività di editorialista di testate di larga diffusione, di autorevole opinionista del piccolo schermo e di presidente del consiglio di amministrazione del quotidiano cattolico «Avvenire», carica ricoperta dal 1978 al 1989. Il titolo del libro parla di Tonini “vescovo” e non “cardinale” perché gran parte della ricerca è dedicata proprio al Tonini “vescovo” che si è dovuto confrontare, guidato dal Magistero della Chiesa, con i temi scottanti della contemporaneità, come la crisi post-conciliare, il terrorismo brigatista, la rivoluzione antropologica del ‘68, la legge sull’aborto e la rivoluzione mediale degli anni ’80. Una missione comunicativa – afferma Lugaresi - instancabile che ha contribuito a rendere un piccolo “Vescovo giornalista” di periferia, a grande Cardinale che è rimasto nel nostro immaginario collettivo e nei ricordi di chi lo ha conosciuto; un prelato capace di utilizzare i mezzi di informazione per trasmettere il Vangelo in modo accattivante e originale. Dai primi anni 1990 Tonini è diventato famoso come ospite fisso alla trasmissione condotta da Enzo Biagi “I Dieci Comandamenti all’italiana”, ma anche per i suoi frequenti interventi giornalistici sulle pagine di Avvenire e per le citazioni frequentemente riprese in altri quotidiani nazionali, per le sue dichiarazioni, spesso spiazzanti, ma mai banali, sempre aggiornate ai temi del dibatto pubblico in corso.

La serie di domande poste da don Davide all’autore, ha attraversato le pagine del libro iniziando dal giovane prete direttore del settimanale diocesano “Il Nuovo Giornale”, che alla vigilia delle elezioni politiche del 18 aprile 1948, contestava i socialcomunisti poiché essi - sosteneva - respingevano ogni dimensione soprannaturale della vita in nome di una giustizia sociale materialistica: marxismo e capitalismo, rilevava, però il sacerdote - il quale non si sottraeva mai al dibattito con chi nutriva visioni del mondo antitetiche alle sue - erano paradossalmente accomunati dallo stesso materialismo che soffocava la natura spirituale della persona umana.  A seguire - Il caso Moro e i “fratelli brigatisti” – Le linee di un episcopato – dieci articoli del prelato scritti nell’intervallo di tempo 1947-1987, e in chiusura, la corposa bibliografia generale su Tonini: “il televescovo”, secondo la definizione di Piero Chiambretti.

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