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Cultura

Il disagio psicologico nel contesto lavorativo

L’intervento della dottoressa Maria Grazia Saginario alla XXV giornata mondiale della Salute Mentale

L’Auditorium di via Sant’Eufemia ha ospitato l’edizione piacentina della  XXV Giornata mondiale della Salute Mentale, organizzata con l’obiettivo di diffondere in contesti sociali più ampi, la prevenzione e la conoscenza dei sintomi, dei  disturbi e delle patologie psichiche con particolare riferimento  alle problematiche che si riscontrano in ambito lavorativo del quale abbiamo già fornito la sintesi complessiva in https://www.ilpiacenza.it/eventi/salute-mentale-sul-posto-di-lavoro-ansia-e-depressione-sono-i-disturbi-principali.html

Grazie alla cortese collaborazione della relatrice  pubblichiamo oggi l’abstract  del contributo apportato dalla  dottoressa Maria Grazia Saginario, psicologa clinica che, ha parlato del disagio psicologico nel contesto lavorativo, definendolo come quella condizione psicologica  disadattiva e di sofferenza, in cui si trova un lavoratore, a causa di ostacoli esterni legati al contesto e al contenuto del lavoro, che gli impediscono di realizzare i suoi compiti con appagamento e soddisfazione. Da una parte si osserva l'uomo con il suo disagio e la sua sofferenza e dall’altra l’ambiente di lavoro con le sue disfunzioni, le sue contraddizioni organizzative e il suo potenziale patogeno. Il disagio nasce nel lavoratore quando le richieste dell'ambiente superano le capacità del lavoratore di affrontarle e controllarle, provocando una perdita dell'identità sociale, dei valori, del prestigio, della dignità e della professionalità ed è causato dall'isolamento, dal demansionamento, dal rifiuto e dall'esclusione che il lavoratore subisce nell'ambiente lavorativo. Le più frequenti tipologie di disagio sono quello da conflittualità, da burnout, da mobbing, da straining, da stress occupazionale, da fine carriera. Tale forme di disagio possono provocare anche suicidi sul lavoro, come nel famoso caso di France Télécom. Pericolose sono le conseguenze sulla qualità di vita e sul livello di benessere soggettivo. Numerosi sono i sintomi. I più frequenti sono ansia, preoccupazione per il futuro, facile irritabilità, attacchi di panico, insonnia, incubi in cui il soggetto rivive gli eventi lesivi subiti, depressione, visione negativa del futuro, perdita di interessi motivazionali, anedonia, apatia, anergia, perdita della progettualità futura. A questi si aggiungono frequenti ostinate rimuginazioni sugli eventi lesivi, discontrollo dell'impulso, ridotta socializzazione, sentimenti di totale sfiducia nel diverso dal Sè, di inadeguatezza, impotenza, inferiorità e diversità. L'intervento dello psicologo è finalizzato ad aiutare il lavoratore ad acquisire consapevolezza in relazione alla sua vicenda lavorativa, favorire una adeguata gestione emotiva, ripristinare una condizione di autostima ed infine evitare dinamiche disfunzionali.

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