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Cultura Podenzano

Podenzano, il gruppo filodrammatico “I Soliti” celebra 40 anni di palcoscenico

Un frizzante convivio e un album di immagini e parole per celebrare i 40 anni di palcoscenico. Nel 2014 in scena gli attori di terza generazione

E' dal 24 novembre 1973 che a Podenzano esiste la compagnia "stabile" del teatro dialettale "I Soliti”. A dar vita al complesso artistico erano stati in tredici. Il numero cabalistico ha portato fortuna, perché, da allora,  la compagine ha collezionato una lunga serie di successi sino ad essere protagonista dell’’élite del teatro filodrammatico piacentino. A distanza di 40 anni la motivazione del nome, “I Soliti”, ossia coloro che sono disposti ad impegnarsi e a sacrificare sere su sere per amore del teatro, può ragionevolmente derivare da i soliti   scroscianti applausi del pubblico che segue  ogni rappresentazione. Domenica 24 novembre a la “Ca’ di Bassano”, il gruppo ha fatto le cose in grande e con stile: un festoso convivio di circa 80 persone: due generazioni di attori e una in pectore, truccatori, suggeritori, allestitori, tecnici, familiari e amici, il sindaco di Podenzano Alessandro Ghisoni, il parroco don Piero Galvani. Al tavolo d’onore le persone che “hanno significato qualcosa” nel corso della vita della brigata artistica: gli operatori del teatro dialettale di Parma Franco e Giovanna Ferrari, la collaboratrice artistica Virginia Luppi, l’affezionatissimo Romano Dallaglio,  i giornalisti Umberto Fava e Renato Passerini.

Al centro della sala il banchetto dei cimeli, le penne griffate, le vetrofonie, un elegante album di immagini di scena e parole, che snocciola i numeri de “I Soliti”: 76 tra attori e personale di scena, 13 i copioni rappresentati spalmati in 652 rappresentazioni e su 186 palcoscenici tra i quali il Municipale e tre in acque internazionali nel corso di altrettante “Crociere d’Arte”,  52 i Comuni di tre Province, l’annuncio -  fine gennaio 2014  - del debutto per il 14esimo copione in scena.

Gran finale con il “Premio del quarantennale” assegnato con tanto di motivazione personale,  arguta quanto realistica, a: Cristina Guardiani, Nicola Tamborlani, Lucio Veneziani, Roberto Muselli, Valentina e Consuelo Sartori, Gian Paolo Gazzola, Ivana Scaffardi, Giorgio Bellocchi, Pierluigi Taravella, Alfonso Groppi e al “capo” Gianni Sartori, regista, attore e saldo timoniere del feeling che accomuna i filodrammatici.   

Caratteristica del “gruppo”, oltre la bravura degli interpreti, è la paziente ricerca di copioni composti da autori di altre province,  riscritti e adattati al dialetto piacentino da Gianni Sartori, evitando però la mera traduzione. Le storie, i personaggi e le situazioni sono opportunamente piacentinizzate e amplificate sui palcoscenici dalla perizia di interpreti che ne rendono al meglio gli aspetti teatrali. 

Il lavoro e la famiglia - afferma Sartori – ci condizionano, ma siamo riusciti a conservare l’entusiasmo dei primi anni. L’ingresso in scena dei Soliti di seconda generazione che recitano le parti giovani che erano nostre e i dieci nipotini che nel prossimo anno inizieranno a  calpestare le tavole del  palcoscenico ci danno tanta forza e fiducia.   Noi da qualche tempo abbiamo rispetto al passato  il vantaggio di stare mento tempo al trucco. Per interpretare i personaggi maturi andiamo bene al naturale.

Il cast 2013: Giorgio Bellocchi, Paola Cesena, Gian Paolo Gazzola, Alfonso Groppi, Cristina Guardiani, Irene Manstretta, Danilo Mazzocchi, Lorenzo Milani, Anna Rebecchi, Ivana Scaffardi, Lucia Scaffardi, Nicola Tamborlani, Pierluigi Taravella, Giovanna Trucchi, Lucio Veneziani e il clan Sartori: Gianni, Consuelo e Valentina.

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