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Cultura

Il ritratto di Luigi Fassi esposto alla mostra della Banca di Piacenza

Ritratto di Luigi Fassi dipinto da Pacifico Sidoli (1868-1963). Olio su cartone, é attualmente esposto alla mostra di dipinti dell'800 collocati nei depositi, mostra in corso (fino al 4 giugno) nelle sale di Palazzo Galli della Banca di Piacenza (84 opere esposte e limitate all'800, esistendone altre dello stesso interesse e valore per il ‘900). Luigi Fassi era il critico d'arte locale al quale Francesco Ghittoni scrisse una lettera (e Ghittoni sapeva scrivere, e bene) infuocata a proposito di un suo giudizio critico relativo ad un'opera del pittore piacentino. Ghittoni, che era uomo di carattere (non aveva avuto timore di scontrarsi, per difendere Piacenza e il suo museo, anche con Orio Vergani) mantenne il suo rapporto di freddezza con Fassi per tutta la vita.

Luigi Fassi era nato a Rossoreggio di Bettola nel 1868 e fu allievo di Bernardino Pollinari presso l'Istituto "Gazzola" di Piacenza. Si recò giovanissimo a Parigi, dove fu ammesso ai Salons (esposizioni periodiche di pittura e scultura dell’epoca, che si svolsero al Louvre di Parigi annuale dal XVII al XIX secolo e con cadenza biennale fino al 1863). A Parigi si fece un buon nome sia come ritrattista, che come pittore di paesaggi. Successivamente, lavorò come impiegato nell'amministrazione delle Belle Arti a Napoli. Durante la sua vita conobbe Morelli, Palizzi ed i maggiori artisti dell'epoca. Partecipò alla Biennale di Venezia del 1912. Nel '30 si stabilì a Milano, ove rimase fin verso il 1960, quando ritornò nella città natale. Alcune sue opere si trovano oggi nel Museo di Strasburgo ed altre, quelle giovanili, all'Istituto "Gazzola".

L’autore del dipinto, Pacifico Sidoli, nato anch’egli nel 1868 a Rossoreggio di Bettola, apparteneva ad una famiglia di artisti. Effettuò gli studi all’Istituto Gazzola e Bernardino Pollinari fu suo maestro. Da giovane, verso il 1900, si recò a Parigi dove espose con Previati e Segantini ai Salons: i suoi pastelli e acquerelli furono ben accolti e collezionati. Divenne un apprezzato ritrattista grazie alla sua capacità di interpretare il soggetto e di esaltarne la personalità senza mai usare toni forti nel dipinto. Tenne molte mostre a Parigi, Londra e Strasburgo, partecipò alla biennale di Venezia nel 1912 e dipinse, nel 1913 a Piacenza, il soffitto del palazzo della Banca cattolica di S. Antonino, ora sede degli uffici postali. Molte sono le sue opere conservate, oggi, in collezioni pubbliche e private. La Galleria Ricci Oddi, nella primavera del 1996, gli dedicò un’antologia corredata da un catalogo, che si può considerare una vera e propria monografia.

 

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