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Luci ed ombre della celiachia: la biologa Elisabetta Bozzoni a Palazzo Morando

Tra le cause le farine che oggi contengono tre volte il glutine di quelle dei primi decenni del secolo scorso

Grande interesse ha suscitato nel pubblico intervenuto al Circolo Unificato Militare a Palazzo Morando,  la comunicazione della dottoressa Dott.ssa Elisabetta Bozzoni -  presentata da Francesca Pia Dossena Capozzie da Direttore del Circolo Unificato Militare Primo Maresciallo Luogotenente Giovanni De Iorio - sul tema “Celiaca”, malattia che è andata aumentando considerevolmente negli ultimi anni, in particolar modo a causa dell’aumentato consumo di  prodotti a base di farina di grano raffinato e con poca variabilità nella scelta di farine alternative e integrali. Le farine raffinate che si utilizzano oggi, ha detto la dottoressa Bozzoni, contengono infatti tre volte tanto il quantitativo di glutine di quelle di oltre ottant’anni fa con conseguente aumento dei casi di celiachia e di intolleranza al glutine, dovuti al fatto che il corpo subisce cospicui carichi di glutine. La storia della celiachia inizia negli anni quaranta, quando si è scoperto che era la proteina glutine a causare i disturbi del morbo celiaco stesso.

I primi dati quantitativi sui celiaci risalgono agli anni cinquanta in Gran Bretagna: una persona su ottomila in Inghilterra e uno su quattromila in Scozia era celiaca. In Italia, a tutt’ oggi,  i “presunti” noti sono 1 su 100. Si parla di presunti noti, in quanto purtroppo la celiachia ha un effetto iceberg. Infatti,  non si riconoscono i sintomi perché alcuni casi di celiachia sono asintomatici seppur comunque dannosi e quindi il problema è che si arriva più facilmente alle complicanze legate alla celiachia perché non diagnosticata e quindi non curata adeguatamente. L’ Istat stima in seicentomila celiaci “latenti”, mentre i  diagnosticati sono oggi circa 149.000 prevalentemente adulti. Le regioni maggiormente colpite sono Lombardia, Lazio e Campania.  La celiachia è una patologia di carattere autoimmun, ossia il corpo della persona celiaca, in caso di assunzione di glutine,  ha una reazione autoimmune che determina una reazione infiammatoria a livello intestinale con conseguente distruzione dei villi intestinali e conseguente riduzione dell’assorbimento nutrienti e conseguenti complicanze di carattere generale nell’organismo. Per la diagnosi si procede con esami del sangue e gastroscopia intestinale con relativa biopsia; la gastroscopia secondo le nuove linee guida del Servizio Sanitario Nazionale sono state escluse per i bambini al di sotto dei dodici anni: troppo invasive sono sostituite con esami del sangue.

Le cause della celiachia sono di origine genetica, sistema immunitario, enteriti ma la malattia può essere curata e resa asintomatica e non pericolosa con una dieta priva di glutine, indispensabile e risolutrice. Da evitare quindi i  cereali frumento, segale, orzo, farro, kamut, seitan,  bulgur, triticale, spelta; possono invece essere assunti riso, mais, sorgo, miglio, grano saraceno; in fase di ricerca e di verifica l’ avena. La dieta priva di glutine è risolutiva e va seguita al 100%. Sono in fase di studio il vaccino e la pillola per assunzione di glutine. Il Decreto 154/2001 prevede l’ erogazione gratuita dei prodotti senza glutin.

E’ diffusa anche la GlutenSensivity, predisposizione genetica con sintomatologia uguale alla celiachia; anche il questo caso unica terapia è la dieta.  

LE ALLERGIE

Le allergie sono diverse dalle intolleranze: le allergie hanno risposta immediata, le intolleranze, invece,  più ritardata. Molto diffusa è anche l’ intolleranza al lattosio, a tutt’ oggi riconosciuta perché è una pseudo-allergia, curata con farmaci a base di lattasi, enzima che permette la digestione del lattosio. Altra allergia diffusa  è quella al nichel, che aumenta nei mesi caldi x a causa del sudore: il  nichel si trova  in moltissimi alimenti e oggetti di bigiotteria, cellulari: anche qui fattore determinante per la cura è l’alimentazione. 

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